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La Nations League: l’ultima trovata Uefa

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Eccone un’altra. Non bastasse un calendario a maglie fitte che nemmeno un quintale abbondante di armatura da combattente a cavallo del medioevo, la Uefa ha escogitato l’ennesima competizione in stile grande torta dei diritti televisivi. La Nations League prenderà forma e vita a settembre dell’anno prossimo, sul finire di un’estate degli aficionados del pallone nel segno dei Mondiali in Russia. In sostanza, assicurano dai piani alti dell’organismo calcistico continentale, non si aumenta il numero di partite ma anzi si punta sulla qualità: più gare valevoli per i 3 punti, più sfide tra big e una competizione serrata per rimanere nella prima delle quattro divisioni previste.

Un campionato per Nazioni vero e proprio, una specie di versione elaborata e un po’ logorroica della Coppa Davis del tennis. L’idea prende le mosse dagli obiettivi prefissati da Michel Platini quando prima di cadere in disgrazia era al vertice del calcio europeo: domani, mercoledì 20 settembre, la presentazione ufficiale a Ginevra. La NL ruberà di fatto la scena alle qualificazioni a Euro 2020. Le 55 nazionali interessate sono suddivise in 4 serie dalla A alla D: in quella più quotata le migliori 12 (in base al ranking di ottobre), fra cui l’Italia, saranno ulteriormente raggruppate in 3 fasce da 4 (Azzurri in seconda), mentre il sorteggio di Losanna il 24 gennaio prossimo sarà funzionale alla composizione di 4 gruppi da 3 squadre. Un ginepraio che l’edizione on line de La Gazzetta dello Sport riporta tale e quale cercando di offrire ai lettori un paio di cesoie per districarsene.

Il poker di incontri dei gruppi di serie A si giocherà con la formula andata & ritorno tra settembre e novembre 2018: le vincenti disputeranno la Final Four, prevista per giugno 2019 in sede unificata; al contrario, per i fanalini di coda c’è la retrocessione.
Spazio anche agli Europei, che s’intrecciano in modo bizzarro alla neonata Lega: entro le festività di fine anno dall’urna ginevrina usciranno 10 gruppi di qualificazione, la metà da 5 nazionali e l’altra da 6. L’accesso diretto alla fase finale (senza sede fissa, si svolge in mezzo continente) è garantito a 20 squadre, le prime due classificate di ogni girone, mentre per i 4 posti rimanenti ci sono gli spareggi di marzo. La complicazione del caso è dietro l’angolo. Ognuna delle 4 divisioni di cui sopra ha la sua Final Four e una qualificata all’Euro, quindi raggiungibile automaticamente anche dalle vincenti di B, C e D. E se chi arriva primo nei gruppi di Nations League è già all’Europeo attraverso le qualificazioni apposite, il diritto al barrage si trasferisce a quanti in una stessa divisione ne sono rimasti fuori. In mezzo al mare magnum dei regolamenti cervellotici, la certezza è che le amichevoli non scompariranno dall’orizzonte.

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