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La penna in trasferta – Michele Santoro: “Crotone a secco, ci vuole un partner per Budimir”

Budimir è uno sgomitatore d’area, tiene alta la squadra, ma soffre della solitudine del bomber che non ha ancora dimostrato di essere”. Il Crotone orfano di Falcinelli resta fermo al palo della scarsa concretezza sotto porta, esemplificata dal suo centravanti, perché fin qui di segnare non se ne parla. Facciamo il punto della situazione in casa degli Squali con il collega di calciomercato.comMichele Santoro, alla vigilia del match serale con l’Atalanta per la quinta giornata di campionato.

Zero gol fatti, sei subìti, e la beffa doppia contro l’Inter di settimana scorsa con la linguaccia di Spalletti.
Lui dice di averla rivolta ai suoi collaboratori in panchina, in realtà poi il gesto è andato a favore di telecamera. E c’erano strascichi dall’anno scorso, quando allenava la Roma e s’era beccato con il pubblico dello ‘Scida’. In ogni caso è stata una partita in cui il Crotone se avesse vinto non avrebbe rubato proprio nulla, perché ha sciorinato un’ottima prestazione ed è apparso in crescendo”.

Il problema, nel calcio, è sempre buttarla dentro.
E Budimir per quanto volenteroso non è Falcinelli, che svariava su tutto il fronte alla caccia del pallone. Ante, invece, il pallone lo aspetta in area. Anche sabato scorso s’è notato come abbia bisogno di un partner che gli giri intorno: Tonev non è una seconda punta, ma più un’ala o comunque un attaccante esterno da tridente, e difatti gli stava troppo lontano in quello che sembrava un 4-5-1”.

Quindi la mancanza d’incisività dipende da una sorta di equivoco tattico: la boa che rimane da sola in mezzo al mare…
Davide Nicola utilizza un 4-4-2 molto allacciato, che aiuta a coprire ma non a mandare in porta il suo terminale. Lo stesso Rohden utilizzato da esterno destro ha confermato di avere la gamba per il ruolo, ma non la fantasia e il dribbling: è meglio in mezzo, dove può fare legna. Non bastasse, in avanti si aspetta sempre Trotta che è stato zavorrato da problemi fisici fin dalla preparazione. Può giocarsi le sue carte, ma deve meritarsi la maglia da titolare”.

Un solo punto, conquistato in casa con l’Hellas Verona alla seconda giornata, non è il migliore dei biglietti da visita.
Eppure il Verona, come la Spal, ha un organico sicuramente più attrezzato di quello del Crotone. A Ferrara hanno Borriello e Paloschi, non possono certo nascondersi. È impensabile ripetere il miracolo della corsa alla salvezza ottenuta all’ultima giornata come nello scorso campionato, quando c’erano squadre materasso come Pescara e Palermo e un Empoli in calando crollato nella seconda metà di stagione. Bisogna iniziare a darsi da fare subito: contro i gialloblù i pericoli creati si limitano alle palle inattive, idem contro il Cagliari quando ad andare vicino al gol è stato Barberis su calcio di punizione. Anche a Bergamo, nella gara di ritorno del 2016-2017, era stato pericoloso dalla sua zolla: finì 1-0 per l’Atalanta, stavolta si può fare di meglio. A patto che succeda qualcosa là davanti”.

Note positive?
A centrocampo Rolando Mandragora, tra l’altro lanciato quattro stagioni fa proprio da Gasperini al Genoa, si sta rivelando molto più d’una sorpresa. Può essere lui il fulcro del gioco dopo la partenza di Crisetig. Del resto è reduce da un buon Mondiale Under 20, però finora ha avuto poche occasioni di mettersi in mostra: infortunato alla Juve, ha solo un’esperienza a Pescara. Ha un piede mancino molto educato e potente nelle conclusioni, è il classico tuttofare che sa rompere il gioco e ribaltare il fronte: adattissimo ad affiancare Barberis che invece è votato all’impostazione. Dietro, Arlind Ajeti è un baluardo quasi insuperabile: uscito lui, l’Inter ha fatto i due gol nel finale. Dei nuovi questi due sono gli elementi più in vista: Pavlovic ha giocato poco, Tumminello sarà valutabile con un minutaggio consistente, Crociata è ancora da scoprire”.

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