Dati, cifre, statistiche. Il calcio non è solo nuda aritmetica, ma contare i fatti sulle dita di una mano è comunque utile a decifrare le partite. L’Eco di Bergamo di oggi s’è incaricato di passare ai raggi X quella di ieri sera, dove il numero vero l’ha cavato dal cilindro del genio il Papu Gomez, grazie allo schema a a due con Freuler al quale il fallo conquistato da Caldara aveva spianato la strada. Perché nel complesso l’Atalanta, sotto nel gioco nel primo tempo di Lione, giovedì sera ne ha mostrati pochi. Salvo le poche individualità di spicco, che hanno saputo far breccia con i loro nel giropalla francese, tanto superiore da scomodare la metafora pugilistica della vittoria ai punti: le 7 parate di Berisha e l’exploit del difensore di Scanzorosciate con 4 recuperi, 4 tiri respinti e 20 passaggi azzeccati su 21.
Il 63 a 37 di possesso dei Genesio-boys entro l’intervallo, prima delle avvisaglie che al Gorupama Stadium qualcosa è andato storto, s’è accompagnato a una maggiore precisione nei passaggi, 270 su 320 (89 per cento) contro 115 su 145 dei bergamaschi, apparsi incapaci di tessere trame come d’abitudine e costretti a incassare 6 tiri nello specchio a zero. 13 a 2 per i locali il conto delle azioni potenzialmente da gol, mentre nel secondo tempo la sola conclusione nello specchio è stata la punizione-gol dell’argentino. Al rientro dal tunnel il lieve miglioramento atalantino: 140 passaggi a buon fine, 2 corner e 14 azioni pericolose. L’OL chiude avanti nei tiri in porta, 12-2, negli angoli, 9-2, e nei servizi perfetti al compagno più vicino (88% – 80%).
Del resto è una squadra di prima fascia in Francia.
Caldara e Spinazzola i migliori peccato siano gia’ della Juventus