
Non solo i grandi, ci sono anche gli Under. E qui l’apporto dell’Atalanta in termini di risorse umane si spreca, perché nell’elenco sfornato dalla storia degli Azzurrini si possono pescare nomi anche altisonanti. Ad esempio Roberto Donadoni, bergamasco di Cisano ma pontidese di sangue, 11 presenze con la nazionale giovanile anticamera dei senior ai tempi dell’Italia del nuovo ciclo di Azeglio Vicini, bella e perdente sin dalla finale degli Europei di categoria con la Spagna nell’anno del disastroso mondiale messicano di Enzo Bearzot (1986).
Tra i nerazzurri di ogni tempo il recordman di referti tricolori durante la militanza a Bergamo è la bandiera Gianpaolo Bellini con 15, seguito dal transfugo milanista Andrea Conti (14), Davide Zappacosta (13), Andrea Consigli (12), Daniele Baselli (11) e un quartetto che ha raggiunto la decina: Manolo Gabbiadini, Andrea Lazzari, Marino Defendi e Luca Cigarini. Il mancino di Bolgare è anche il miglior marcatore a quota 8; dietro, Luigi Burgola e Sergio Magistrelli a 3 reti, a 2 Christian Vieri, Alex Pinardi, Andrea Lazzari, Gaetano Monachello e Giuseppe De Luca.
Sostanziale il contributo in termini di trofei in bacheca: nei campioni d’Europa ’94 allenati da Cesare Maldini figurano Pierluigi Orlandini, autore del golden gol al Portogallo, ed Emanuele Tresoldi: Domenico Morfeo ha vinto il titolo due anni più tardi in Spagna, Marco Zanchi e Nicola Ventola all’alba del nuovo secolo in Slovacchia sotto Marco Tardelli. E fanno tre titoli su cinque, escludendo quelli privi di atalantini del ’92 (doppia finale con la Svezia) e del 2004 in Germania col ct Claudio Gentile. Nel 2003, infine, europeo Under 19 per Simone Padoin e Giampaolo Pazzini, altri due prodotti di Zingonia a denominazione d’origine controllata. Adesso tocca a Gianluca Mancini, Riccardo Orsolini e Luca Vido: la strada verso Euro 2019 inizia con le amichevoli in Ungheria di domani e contro il Marocco martedì prossimo.
