“Schick è un grande giocatore che ha avuto la chance di giocare in un grande club, noi abbiamo cambiato prendendo due grandi attaccanti come Zapata e Caprari: il lavoro di squadra è sempre più importante del singolo, che in Italia non può mai fare la differenza”. È il giudizio tranchant sul caso di mercato dell’estate blucerchiata di Emiliano Viviano, portiere della Sampdoria, rilasciato in un’intervista all’edizione in inglese di Marca pubblicata oggi on line.
Il numero 2 dei genovesi (“Arrivato qui era libero il 2, arrivato Puggioni gliel’ho lasciato, è di Genova e tifosissimo del Doria”) è pronto al rientro: “Sono reduce dal mio secondo infortunio ai legamenti (il precedente all’Inter, ndr), ma mi sono ripreso velocemente in quattro mesi. Penso che giocherò alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali. Stiamo giocando bene perché conosciamo meglio l’allenatore Marco Giampaolo dopo l’annata di transizione: lavora duro, perfeziona aspetti come la difesa dieci ore al giorno”.
Ancora, sulla proposta di riforma della serie A per farla tornare a 18 squadre: “Il problema è che abbiamo perso soldi e il nostro status. Anche andare allo stadio è difficile, devi esibire tutti i documenti possibili ma non ci sono il parcheggio e il treno per arrivarci. All’Arsenal arrivano 70 mila persone col biglietto ed è tutto. Da ex Gunner non rimpiango di non aver giocato, dopo tutto nel 2014 vinsi la FA Cup: se lascerà anche Alexis Sanchez, perderanno il migliore che hanno. Bis del Chelsea? Conto è un martello, ma se dovessi scommettere punterei sul Manchester City”.