Grinta, cuore e tecnica al servizio della difesa. Che presto sarà principalmente di sua competenza. Arrivato a Bergamo lo scorso mese di gennaio, Gianluca Mancini ha già conquistato un posto in prima fila nel futuro della retroguardia nerazzurra. Due colori che caratterizzano una maglia che ancora non ha indossato, ma solo per un fattore cromatico (l’unica presenza è un ampio spezzone di gara contro la Fiorentina, in divisa da trasferta). Proprio lì in Toscana dove è cresciuto, nelle giovanili viola. Poi l’esplosione in Serie B con la maglia del Perugia, e la titolarità in sei delle ultime sette partite del grifo in campionato.
La buona prestazione all’ “Artemio Franchi” di Firenze, subentrato al posto di Toloi, ha attirato l’attenzione dei media nazionali e locali. Aumentando esponenzialmente la possibilità che possa scalare posizioni nelle gerarchie di Gasperini, a tal punto da diventare un’alternativa di rilievo quando ci sarà da tornare in campo dopo la sosta per gli impegni della Nazionale. L’ex tecnico di Genoa e Palermo non ha tardato ad esprimere parole d’elogio per il classe ’96, senza forzare troppo la mano: “Verrà anche il suo momento” diceva, come ricorda l’edizione odierna de Il Giorno. E come è arrivato, in terra toscana. Con la ‘benedizione’ del Papu Gomez, pronto a scommettere su di lui come prospetto dal sicuro avvenire. Aspettando una maglia più nerazzurra che bianca.