Negli ultimi giorni l’Atalanta non ha disputato incontri ufficiali, ma diversi suoi atleti si sono messi in mostra con le rispettive rappresentative. Da Orsolini, Mancini e Vido, protagonisti con l’Under21, al debutto di Bryan Cristante con la nazionale maggiore, fino ad arrivare a Matteo Pessina, centrocampista che l’Atalanta ha prelevato in estate dal Milan e girato in prestito in serie B allo Spezia allenato da Fabio Gallo, in nerazzurro dal 1995 al 2001 con 156 presenze e una rete all’attivo. “Matteo ha le qualità morali e tecnico-tattiche per giocare in serie A a buoni livelli – ci confida l’attuale tecnico dei liguri, ieri sconfitti 1-0 in casa del Cesena –. Dalla sua parte ha la forte volontà di voler fare il calciatore. E’ un ragazzo eccezionale che crede fortemente in quello che fa”.
Mister, nonostante sia impegnato con lo Spezia in serie B segue ancora l’Atalanta?
“Ovvio che sì, anche perché ci sono molti ragazzi che ho allenato nelle giovanili (Gallo è stato tecnico degli Allievi nerazzurri dal 2009 al 2011 e della Primavera orobica nel 2011/2012, ndr). E’ una squadra straordinaria. Lo spirito che mette in partita e trasmette è un qualcosa di unico. A inizio stagione pensare che i nerazzurri si ripetessero era difficile da prevedere in quanto non conoscevo i giocatori stranieri presi in estate. Ma al netto delle prestazioni e dei risultati di questa prima parte di campionato credo che possa farlo. L’unico dubbio rimane dettato dal fatto che quest’anno, se dovesse andare avanti anche in Europa League, avrebbe un numero maggiore di impegni da affrontare che potrebbero togliere qualche energia in più”.
A proposito di Europa, si aspettava di vederla già così?
“Lo spirito messo in campo nei primi due incontri contro Everton e Lione è quello giusto. Ora l’obiettivo deve essere quello di passare il primo turno. Mancano ancora quattro partite ed è ancora tutto apertissimo. Non sarà facile, ma ce la può fare”.
Lei è stato nel settore giovanile nerazzurro ed ha avuto modo di allenare ragazzi che ora sono in serie A. Si aspettava di ritrovarne un numero così elevato?
“Conti, Grassi, Caldara e Gagliardini, giusto per citarne qualcuno, sono giocatori che ho avuto due se non tre anni. Tutti avevano delle enormi potenzialità, ma a quell’età non sai fin dove possano arrivare: le incognite sono sempre altissime. Detto questo erano tutti atleti di grande prospettiva da cui si aspettava qualcosa di importante e io ho avuto la fortuna di allenarli”.
Quest’anno lei è ovviamente concentrato sul campionato di serie B che la vede protagonista con lo Spezia. C’è qualche giovane che si sta mettendo in mostra e che forse vedremo in serie A l’anno prossimo?
“Obiettivamente, per le squadre che abbiamo incontrato fino ad oggi, non ho visto molti giovani in campo. Noi invece siamo una società che ne sta facendo giocare molti, alcuni dei quali li conoscevo già in virtù del mio trascorso qui in Primavera (dal 2014 al 2016 Gallo ha allenato la Primavera dello Spezia, ndr). E se proprio devo fare un nome dico Giulio Maggiore, che è un classe 1998 nel giro delle nazionali giovanili e che sta facendo bene con noi”.
