
Differenze e similitudini tra l’Atalanta dell’anno scorso e quella attuale. Dall’analisi che si può leggere nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport emerge che nonostante sembri la stessa squadra con risultati simili (9 punti, ma con 12 gol fatti oggi, 10 la stagione passata e 10 gol subiti rispetto ai 12 del 2016/17) e lo sviluppo della prima parte di campionato, in realtà non è così.
Il sistema di gioco è identico e questo ha contribuito ad avere gli stessi numeri: squadra corta con baricentro e il recupero palla che restano bassi. Parlando in percentuale, aumentano invece le giocate sulle fasce (ora 65% rispetto a 63%) e i tiri nello specchio (36 contro 29).
Quindi? Quello che davvero fa la differenza sembra essere solo l’atteggiamento. Che tradotto nel linguaggio di Gasperini è coraggio.
Un coraggio che secondo la Gazzetta, l’Atalanta ha conosciuto e imparato velocemente in due precise situazioni: a gennaio quando Gagliardini è passato all’Inter e poi a luglio con Kessie e Conti andati a vestire la maglia rossonera. Ossia tre giocatori fondamentali, le cui assenze però sono state colmate dal mister: ecco, quindi, ad esempio, Cristante e Ilicic.
Al di là dei numeri, dunque, grazie al gioco e all’atteggiamento che il Gasp chiede in campo, l’Atalanta sta dimostrando di essere cresciuta sopratutto nella consapevolezza della propria forza, che permette di leggere tutti i momenti della partita, anche quelli difficili.
