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Dea a Udine, diamo i numeri: corsa e gioco contro opportunismo

Una squadra di podisti (seconda dietro solo alla Fiorentina con 110,79 chilometri complessivamente percorsi ogni volta che si scende in campo) dediti anche a sprint notevoli, nonché alla costruzione di una mole di gioco pressoché da big, contro un undici che manovra meno e tira di conseguenza, ma alla fin fine ha segnato quasi lo stesso numero di gol. L’Atalanta che affronta l’Udinese alla Dacia Arena dovrà guardarsi le spalle dalla maggiore concretezza dell’avversario di turno, che ha messo 16 palloni in porta contro i 17 dei bergamaschi arrivandoci però con il minimo sforzo.

Ovvero, innanzitutto, correndo per modo di dire (nona compagine su venti, 109,188), visto che il recordman di casa è Antonin Barak con 10,865 chilometri di media e in testa agli sprinter c’è Rodrigo de Paul con 1,081 ad allacciata di scarpe. Confronto nettamente perso con gli omologhi Remo Freuler (11,691) e Timothy Castagne (1,297), sostituito dell’infortunato Hans Hateboer che con il suo secondo posto a 1,175 distanzia di netto la pattuglia dei razzi di Gigi Delneri. E sopra l’1 nelle accelerazioni a tavoletta ci sono anche Leonardo Spinazzola e Robin Gosens, segno che quando la Dea accende le frecce sulle corsie non dovrebbe esserci partita.

Ma la differenza più netta è sul piano del lavoro per arrivare in porta: i nerazzurri propongono 33,8 azioni d’attacco per turno di campionato, ben più delle 26,2 dei locali. Di conseguenza il segno più, in base alle statistiche della Lega Calcio di Serie A, emerge in tutte le altre voci: rapporto tra assist vincenti e totali (1 su 3,6, le Zebrette 0,5 su 2,4), occasioni da gol (9,9 a 7,7), tiri in porta (7,5 a 5,4), tiri totali (12,7 a 10,3). La presenza del Papu Gomez, che preferisce convergere da quella parte, si riverbera nella predilezione per il fianco sinistro su cui attaccare (13,1 contro 9,3, a destra 11,3 contro 7, al centro 9,4 contro il 9,9 friulano), mentre anche il baricentro parla bergamasco: 53,4 metri a 50,08.

Gli uomini di Gian Piero Gasperini, peraltro non precisissimi considerando le relativamente poche reti segnate, sono quarti nella classifica dei tiri, con 127 totali di cui 75 nello specchio, mentre quelli guidati dal grande ex di giornata occupano la decima posizione rispettivamente con 103 e 54. Fatte salve le premesse, non stupisce nemmeno la divaricazione in termini di assist, 10 vincenti su 36 rispetto a 5 su 24, e cross, 76 buoni su 128 che valgono il podio contro 72 su 137. Ma al di là delle aride cifre bisogna giocare e metterla, perché il calcio altro non è.

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