Verde bandiera nuovo di trinca contro verde fluo del botta e risposta Cristante-Perica nel precedente dello scorso campionato. Ma non è certo la tinta del kit da trasferta la cifra della sfida dell’Atalanta a casa dell’Udinese di Gigi Delneri, squadra incapace di pareggiare: tre vittorie e sette sconfitte. E in possesso del poco piacevole record della terza peggior difesa dell’intera serie A: 21 reti subite, peggio hanno fatto solo Benevento con 24 e Verona con 22.

Secondo l’edizione odierna de L’Eco di Bergamo, di conseguenza, la ricetta valida per provare a sfatare il tabù delle trasferte, dove nel 2017-2018 non s’è ancora vinto, è impallinare l’uomo tra i pali. Né il quarantenne Bizzarri né il baby Scuffet sembrano valere Karnezis, uno dei tre titolari decisivi nella scorsa rivoluzione terrestre delle Zebrette insieme all’attacco atomico Zapata-Thereau. Alla Dacia Arena, poi, 11 gol presi in 5 esibizioni rappresentano una media invitante per il pacchetto avanzato bergamasco.

Lo scacchiere tattico vedrà invece opposto il 3-4-1-2 gasperiniano contro il probabile 4-1-4-1 delneriano, privo però della gamba di Jankto e forse dell’elemento adatto a salire dalla fascia (l’ex di turno di solito usa allo scopo la sinistra, quindi Perica o Lasagna) per andare in appoggio alla boa Maxi Lopez. Si prospetta dunque una battaglia sulle estreme: Toloi, visto che Ilicic non può certo rinculare fin dentro la metà campo, dovrà occuparsi dell’esterno alto a sinistra del fronte offensivo udinese, dall’altra parte de Paul dovrebbe essere l’uomo di Masiello e Spinazzola attaccare Larsen così come Castagne con Ali Adnan.