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Nerazzurri in prestito, parte 1a – Nica e Dossena (gol) alla prima

Apriamo la consueta rubrica sui tesserati di Zingonia in parcheggio altrove con la notizia delle notizie. Start obbligato, stavolta, per quelli oltre confine. C’è da tenersi stretti sul divano per non cedere alla voglia matta di ballare sui tavoli: dopo la panchina di giovedì nella coppa nazionale a Piatra Neamt contro l’Aerostar Bacau (risolve Nemec a 5 dal novantesimo), il reprobo Constantin Nica viene ripagato dai mesi a recuperare la condizione collezionando la presenza numero uno nel posticipo casalingo di campionato del lunedì della Dinamo Bucarest contro il Viitorul. Il terzino ha rilevato Dudea nella ripresa senza però evitare il tris sul gobbone dei suoi (7′ Chițu, 22′ Țucudean, 52′ de Oliveira). Spiccioli, invece, nell’apericena di sabato per Bryan Cabezas nel derby con l’Olympiakos vinto di misura dal Panathinaikos: l’ala mancina ecuadoriana ha rilevato il match winner Villafáñez a sette dal novantesimo dopo aver disputato l’intero incontro di coppa il martedì precedente nel 2-1 sul campo dell’Anagennisi in cui era andato a segno anche l’ex nerazzurro Mounier. Un’altra partita out, in Polonia, per il centrale ungherese Akos Kecskés nell’1-1 strappato a Cracovia dal Nieciecza: Jovanovic sul filo dell’extra time ha risposto a Helik.

Se gli escursionisti esteri viaggiano in chiaroscuro, in serie A solo Alberto Paloschi può permettersi di percorrere il cammino ad anabbaglianti puntati. Lo spallino ha giocato 79 minuti per far poi spazio a Costa imbroccando l’assist per il gol di Antenucci (57′) al Genoa valso la vittoria numero due per la scanzonata e per una volta cinica banda di Semplici. Inopinato tracollo a Crotone per la Fiorentina di Marco Sportiello, costretto a raccogliere dal fondo del sacco due palloni in altrettanti minuti, schiaffatigli dentro da Budimir (17′) e dal suo assistman Trotta (19′) prima dell’inutile assolo di Benassi al 44′. Fermo al palo nonostante il cambio della guardia il Benevento dell’infortunato perenne Marco D’Alessandro e del mastino Berat Djimsiti, finito a scaldare il sedile per la revisione tattica di De Zerbi (il sostituto di Baroni sulla graticola già dall’infrasettimanale di Cagliari) col trio Venuti-Antei-Di Chiara, incapace comunque di arginare davanti al pubblico amico una Lazio in vena di manita (4′ Bastos, 13′ Immobile, 24′ Marusic, 55′ Lazaar, 76′ Parolo, 86′ Nani). Chiosa della massima espressione del calcio italiano per Franck Kessie e il suo Milan, in involuzione entrambi: nel Saturday Night contro la Juve del doppiettista Higuain (23′ e 63′) l’ivoriano garantisce quantità e basta, rimedia il giallo per un fallo su Pjanic al 32′ e a un amen dal recupero ci prova di punta impensierendo un po’ Chiellini e Buffon.

La domenica di B proponeva l’Avellino al “Tardini” di Parma, prova che ha detto maluccio alla coppia centrale Anton Kresic-Emanuele Suagher, bruciati proprio sui gol locali by Di Gaudio dopo 50 secondi e Roberto Insigne al terzo di recupero, mentre l’esterno sinistro Salvatore Molina è uscito al 25′ del secondo tempo per far posto allo sfondatore Castaldo. Sempre nel giorno di festa, derby tra ex canterani sfiorato allo “Zaccheria” per la panchina eterna riservata al vercellese Mario Pugliese, mentre Davide Agazzi è subentrato a uno dei goleador dei suoi, Chiricò, al 22′ della ripresa sfiorando anche il successo personale nell’azione del definitivo 4-1 (8′ Rajcevic, 29′ rig. Mazzeo, 45′ Chiricò, 68′ rig. Mazzeo, 70′ Fedato): per il tecnico della Pro Gianluca Grassadonia, ormai relegato all’ultimo posto con 10 punti, decisivo lo scontro di campanile col Novara nel prossimo turno. Le velleità di Giuseppe De Luca e dell’Entella, ora quartultimo, di strappare punticini al Palermo capolista (Gaetano Monachello a guardare, seconda volta di fila) si sono stampate sul montante che al 58′ ha negato all’incornata della Zanzara (out per De Santis all’82’) il possibile pari: decide la doppietta di Nestorosvki, al 23′ dal dischetto (Pellizzer, autore del fallo da penalty su Rispoli, riceve un’altra ammonizione e lascia i suoi in dieci al 35′) e al 48′. Terzultimo a 12 il Cesena dell’ormai terzino sinistro fisso Nicolò Fazzi, che chiude involontariamente il pari ruolo mancino Fabio Eguelfi ma non l’avversario diretto nel primo pari del Novara del 2-2 al “Manuzzi” (45’+2′ Jallow, 58′ Chajia, 59′ Scognamiglio, 77′ Macheda).

La classifica cadetta sorride decisamente alla Salernitana del portiere Boris Radunovic, trafitto dalla punizione imparabile dell’empolese Pasqual al 29′ prima dell’uno-due vincente di Bocalon (33′ e 35′): meno due dalla vetta per i Bollini-boys, ancora ruolo da spettatore autorizzato al massimo a scaldarsi per il terzino sinistro ghanese Patrick Asmah. Spettacoloso 3-3 fra atalantini in Cremonese-Perugia, con l’esordiente Alberto Dossena ad aprire le danze per gli ospiti convertendo nel primo vantaggio un corner a favore grazie a uno stacco monumentale (22′ Dossena, 30′ aut. Zanon, 48′ e 80′ Di Carmine, 72′ e 86′ rig. Paulinho): Alberto Almici basso a destra titolare tra i grigiorossi privi di Michele Canini, Simone Emmanuello entrato per l’ex nerazzurro Matteo Brighi al 24′ della frazione number two e Alessandro Santopadre solito spettatore, perché assente Rosati il numero 1 (il 22, in realtà) spetta a Nocchi. Continua la parabola in picchiata del Pescara zemaniano, che fa di nuovo a meno di Emmanuel Latte, lascia Christian Capone tra le riserve e regala uno spicchio a Luca Valzania (sostituto di Carraro al 68′ e ammonito sei giri di lancette dopo) nel 3-0 subìto al “Cornacchia” dal Brescia (37’ Machin, 63’ Caracciolo, 65’ Ferrante) facendosi raggiungere a 16 dalle Rondinelle. Contestazione dei tifosi al “Picco” per lo Spezia di un modesto Matteo Pessina e di un Guido Marilungo (rilevato al 71′ da Forte) a secco nell’occhiale interno col Cittadella, salvaguardato dal guantipede Di Gennaro che al 76′ ha deviato sul legno il tiro da 11 metri di Iori e il successivo tap-in di Litteri.

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