In campo, da “piede sinistro di Dio”, appellativo ingombrante sulla scorta di una battuta del ct israeliano Gyula Mandi dopo una sua doppietta (4-2 a Tel Aviv nelle qualificazioni mondiali, 15 ottobre 1961), la sublime mezzala di punta Mariolino Corso ai bei tempi fece man bassa di trofei. Quattro campionati nazionali (l’ultimo con Gianni Invernizzi in sella), due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali nella Grande Inter del mago Helenio Herrera. Oggi, però, da ex addetto ai lavori (subentrato in panchina a Ilario Castagner nel 1986) fa le pulci alla dirigenza: “Cedere Banega è stato un errore, avevamo già il trequartista in casa e non capisco perché sia andato via”.
Ai microfoni di Tuttomercatoweb Radio, il settantaseienne campione veronese rimarca quella che secondo lui è una grave mancanza in sede di calciomercato in uscita: “Ever è un grande giocatore e al Siviglia sta giocando benissimo. Una cessione inspiegabile, perché se fosse rimasto non ci sarebbe il bisogno di cercarne altri nel suo ruolo”, ha spiegato Corso alludendo alla corsa per Javier Pastore in vista della finestra invernale delle operazioni.
Uno dei simboli viventi della Beneamata, comunque, ha speso anche parole di elogio: “Spalletti è indubbiamente il miglior acquisto, perché è riuscito a compattare il gruppo. La squadra è molto solida e anche col Torino, pur non riuscendo a vincere, ha disputato una delle migliori partite di questo avvio di stagione”.