Un cognome in comune e una lontana parentela con il più famoso Lionel. Ma non solo. Il miglior biglietto da visita di Luca Messi, bergamasco di Ponte San Pietro ed ex pugile professionista, sono i numerosi titoli conquistati in carriera: due titoli Intercontinentali e titoli Italiani, oltre a diversi match titolati fra cui un Mondiale disputato negli Usa. Appesi i guantoni al chiodo Messi, che è anche grande tifoso atalantino, possiede un Centro di medicina dello Sport a Ponte San Pietro in cui fa il fisioterapista e insegna pugilato nelle palestre di Mozzo e Capriate San Gervasio.
Messi, quale è il suo ricordo più bello legato all’Atalanta?
“Sicuramente quando in vista del titolo Europeo cui mi apprestavo a partecipare, l’Atalanta mi ha regalato una maglietta autografata da tutta la squadra con la scritta “in bocca al lupo”. Poi un altro bel ricordo che ho è il giro di campo che mi hanno fatto fare dopo il mio ultimo match disputato a Bergamo con il saluto di tutta la tifoseria”.
Come giudica l’attuale stagione dei nerazzurri?
“Non sempre riesco a seguirla, ma sta facendo grandi risultati. Come me (sorride, ndr), anche lei è arrivata in Europa, nonostante il campionato di questi ultimi anni si diventato veramente stressante a livello di condizione fisica. Si è sempre impegnati fra campionato e Coppe, ma purtroppo comandano le televisioni che vogliono più partite. E di questo i giocatori ne risentono”.
Nonostante tutto anche in Europa sta andando bene.
“Sta facendo grandi risultati, dimostrando che l’Atalanta c’è. E’ una formazione con attributi e controattributi, sicuramente merito anche di un allenatore come Gasperini che non conosco personalmente, ma non è sicuramente l’ultimo arrivato. E’ un po’ che bazzica nell’ambiente e possiede grande esperienza”.
Lei aveva amicizie con i calciatori. C’è qualcuno con cui è rimasto in contatto?
“Mi sento ogni tanto con Thomas Manfredini e Riccardo Zampagna. Quelli nuovi non li ho conosciuti ancora molto bene, ma magari coglierò l’occasione ora che sto facendo dei corsi di aggiornamento con il dottor Amadeo a Zingonia”.
Un suo sogno a tinte nerazzurre?
“So che la finale si gioca a Lione che è la città in cui ho vissuto diversi anni. E’ la mia casa francese. E vederla in finale di Europa League sarebbe il coronamento di un sogno: essere nella mia casa francese a seguire la squadra di cui sono tifoso. Sarebbe il massimo”.