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ESCLUSIVA – Nado Bonaldi: “Tra Barrow e la A tanto lavoro atletico”

Un difensore già piazzato al miglior offerente, un interno che necessita di minuti nelle gambe, una punta che farebbe comodo al piano di sopra e un’altra che sta crescendo alla corte di Zdenek Zeman. Tra possibili parcheggi, promozioni in prima squadra e prospettive di ricambio generazionale dell’Atalanta dei baby che è e quella che sarà. Ecco le impressioni del delegato nazionale Aiac della provincia di Bergamo, Leonardo Mazzoleni Bonaldi, allenatore del vivaio nerazzurro dal 1983 al 1988 in sella a Giovanissimi, Allievi e Primavera, vincitore del “Dossena” nel 1985 sfiorando la finale a Viareggio nello stesso anno dopo aver scoperto i vari Carnasciali, Barcella, Bruniera, Valoti, Consonni, Piovanelli e Bortoluzzi.

Musa Barrow, 11 gol in 8 giornate con la Primavera. Non è ora che Gasperini ci faccia un pensierino?
“È un ottimo giocatore, ma prima di un simile salto dovrebbe fare costantemente due o tre giorni di lavoro settimanale con la prima squadra sotto gli occhi del mister. È da valutare la sua tenuta sul piano fisico e atletico, perché su quello tecnico e tattico ha già il necessario. Sotto questi due aspetti è molto bene impostato, ma per fare la serie A non basta”.

Dal ’98 ai ’99. Alessandro Bastoni, 17 minuti. Filippo Melegoni, 0. Non sarebbe meglio mandarli a giocare?
“Il recupero di entrambi in Primavera assottiglia il problema. Si tratta di due ottimi elementi. Io avrei tenuto Pessina e accompagnato in B Melegoni, perché veniva da un anno di quasi totale inattività mentre l’attuale prestito spezzino era titolarissimo nel Como. Su Bastoni dipende dai termini contrattuali con l’Inter: a compiere questa scelta, se non sarà già da gennaio, potrebbe essere la sua nuova società stessa a fine stagione. In ogni caso sono entrambi molto giovani, con Gasp hanno acquisito personalità e mestiere”.

Tra i parcheggiati, Christian Capone sta stupendo tutti. Tre panchine di fila e al rientro ha segnato la quarta rete in sette partite.
“Ha i numeri: se non gioca sempre è perché deve acquisire continuità. Zeman, che di attaccanti se ne intende, saprà collocarlo nel modo migliore: da seconda punta rende, ora sta studiando dove manca”.

Intanto i baby di Massimo Brambilla guardano tutti dall’alto in basso.
“La Primavera è una squadra convincente sia nel gruppo che nei singoli. È una categoria dove i giocatori vanno formati, ma ti si chiede anche di vincere. Il portiere Carnesecchi è il migliore che abbia mai visto a quei livelli, solo il nostro Gollini ai tempi delle giovanili aveva dato tante certezze. Del Prato, Alari e Salvi nel comparto difensivo sono in netto miglioramento, complessivamente il centrocampo è ordinato e unisce giocatori fisicati a talenti. Mi piacciono molto Bolis e Migliorelli, già pronti per i cadetti, ma anche Rinaldi. Davanti sta crescendo Elia. Il tecnico sta facendo un ottimo lavoro: sostituire con successo Valter Bonacina non era poi così scontato. Il lavoro di accompagnamento ai professionisti di Gianpaolo Bellini è strategico per il completamento del percorso formativo”.

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