Intervista esclusiva oggi sulle pagine della Gazzetta dello sport a Luca Vido, a segno giovedì nell’amichevole tra Pescara e Under 21.
“Sento di essere cresciuto molto grazie all’Atalanta, sin dal primo giorno di ritiro. Ambiente e società sono l’ideale per un giovane che ha voglia di emergere. E a me piace lavorare e mettermi in mostra. Certo, ci vuole sempre un po’ di tempo per adattarsi ai nuovi carichi di lavoro. Però uno spogliatoio di A lo avevo già conosciuto al Milan, dove era evidente la diversità fisica e tecnica rispetto ai compagni. Ora sono cresciuto, fisicamente e mentalmente. E ho anche una consapevolezza diversa: so di potermela giocare“.
Ricorda il debutto in serie A con il Crotone, subentrando sul 4-1 per i nerazzurri: “Non vedevo l’ora, aspettavo da tanto tempo quel momento. Ero emozionato ovviamente, però sia il mister sia i compagni mi hanno trasmesso tranquillità e fiducia. Poi è vero che la partita era chiusa, però in A non puoi permetterti mai di fare errori”.
Parla anche delle differenze tra i sistemi di gioco di Di Biagio e Gasperini: “In Nazionale c’è tanto attacco alla profondità, mentre a Bergamo cerchiamo più l’imbucata palla a terra o appoggiandosi sugli esterni. E sulla fasce l’Atalanta ha giocatori fenomenali. In Under con le due punte si cerca di sfruttare il lavoro del compagno di reparto, approfittando degli spazi che si creano col suo movimento”.
Ghera gna’ ü dobe’ sö la società l:importante che i’zuen i’ghabe ol co’ sö i spale ok, an se’ capic, o No