In 25 anni passati a Zingonia ha scovato un numero quasi incalcolabile di talenti facendo la fortuna dell‘Atalanta che dalle sue intuizioni ha ricavato plusvalenze per svariate decine (forse centinaia) di milioni di euro. Mino Favini può essere, quindi, asserito a espertissimo osservatore del nostro calcio e la sua posizione dopo la debacle azzurra contro la Svezia è chiara: “La colpa non è tutta di Ventura. Abbiamo buoni giocatori, ma non talenti che potessero dare la svolta. I problemi sono altri, sono livello strutturale. Basti pensare che mi capita di vedere squadre giovanili con 11 giocatori stranieri in campo. Non va bene. Abbiamo preso una brutta botta, ma ci risolleveremo“.
Certamente lascia qualche perplessità il fatto che alcuni talenti dell’Atalanta, Mattia Caldara su tutti, siano rimasti a casa: “Sono d’accordo. Sono ragazzi che conosco e so il loro valore – ha detto a L’Eco di Bergamo -. Purtroppo per arrivare a certi livelli occorre che ci siano tante componenti e quindi anche il tecnico che deve fare le convocazioni si trova in difficoltà“.