L’Eco di Bergamo riporta oggi un’interessante intervista a Gianfelice Facchetti, figlio del grande Giacinto, in vista della partita di campionato che si disputerà domenica sera tra Inter e Atalanta. Il drammaturgo, attore e regista teatrale di successo ha il cuore dipinto con i colori meneghini ma quando parla di Atalanta si sente a casa, avendo giocato come portiere nel vivaio bergamasco.
Gianfelice parla così della squadra di Spalletti: “Rispetto allo scorso anno sono cambiate le leadership che ora
sono chiare, riconoscibili. C’è un’idea di unità, di collettivo e la sensazione di una convinzione nuova. L’impressione
di una squadra che lavora insieme, lotta con un ritrovato spirito di umiltà anche nei momenti meno brillanti. A livello societario, l’Inter ha scelto operazioni più razionali e un profilo più basso che finora ha pagato”.
E sul tecnico di Certaldo: “Mi piace molto e al di là delle capacità tecniche e tattiche, è stato abile con le parole e i concetti che esprime. Con certe dichiarazioni, ha sfruttato piccole alchimie e risvegliato un senso di appartenenza e il pubblico di San Siro ha risposto alla grande. La sua qualità migliore è l’intelligenza perché pensa molto a quello che fa”.
Si esprime anche sull’allenatore dell’Atalanta dicendo: “Con Gasp l’Inter ha avuto una possibilità di rifondazione. Andava aiutato di più, con maggior disponibilità da parte della società a seguire la sua idea di calcio, magari con l’acquisto di qualche pedina di sua scelta. Ma non è che non sia bravo perché all’Inter non è andata bene. Anzi, è bravissimo e si vede da come gioca l’Atalanta, dalla capacità di attaccare di tutta la squadra: la mano del tecnico è tangibile. Segnano un po’ tutti, difensori e centrocampisti anche se spero che domenica stiano tutti buoni…”.