C’era un padre vicino alla balaustra della Tribuna Est, quella riservata ai tifosi dell’Atalanta, pronto a rincorrere il figlioletto ad ogni eventuale emozione della Dea. Lo ha rincorso una volta, due, alla terza ha corso anche lui. Atalanta-Everton 3-0, ecco che in quel 14 settembre, prima partita in Europa dopo 26 anni, anche i padri hanno corso con i figli.

Noi di CalcioAtalanta abbiamo raccolto il racconto di quel padre:

“Siamo arrivati allo stadio due ore prima della partita, con la macchina di mia moglie. L’autostrada è stata una festa tanto grande che non ci aspettavamo. Niccolò, mio figlio di 10 anni, non si è mai staccato un attimo dal finestrino e continuava a fare domande. Si muoveva con le sue sincere aspettative frutto di come aveva visto il calcio che conta davanti alla televisione, io invece avevo ancora negli occhi la partita col Malines. Ero piccolo e lo sguardo da bambino è ancora quello, carico di entusiasmo. Ecco perché scelgo di andare a vedere la partita con mio figlio.

Al fischio d’inizio ci accomodiamo in piedi ai seggiolini dietro la porta, in prima fila, da qui la partita si vede bene ed il Mapei Stadium negli occhi di Niccolò è qualcosa di strabiliante, perché nuovo e mai visto. Decidiamo di stupirci insieme, è incontenibile e rischia di scapparmi via in mezzo alla gente. Succede al primo gol, e cerco di starmene buono, quasi imbarazzato, alla ricerca del bambino. Succede al secondo gol e nuovamente lo afferro per un dito. Al terzo invece, incredulo, lo prendo in braccio, ci guardiamo e corriamo insieme in piedi alla balaustra, mi dice ‘Papà hai visto?’.

E adesso partiamo per Liverpool. Lo faccio con le spalle un pò più pesanti, vista la responsabilità dei risultati, ma pur sempre ben disposto a prendere in groppa Niccolò. Senza ombra di dubbio, comunque vada, avremo ancora tante cose da vedere“.