Uno ha appiccicata addosso la famosa clausola rescissoria da 100 milioni, più fastidiosa di qualunque etichetta. L’altro, un tempo spacciato per il nuovo Henry da qualche bontempone, è un investimento che ne è costati 15. Ma se Andrea Belotti, la bocca da fuoco principe del Torino, fin qui ha scritto solo 5 (di cui 2 in Coppa Italia nel 7-1 agostano al Trapani) nella casella dei marcatori e l’eternamente discusso M’Baye Niang solo 1, allora per Sinisa Mihajlovic il ricorso al calciomercato di riparazione è tassativo.
I granata, solitamente schierati col tridente, finora hanno segnato 18 gol in 14 turni di serie A, non certo una cifra da urlo. Un paio in meno dell’Atalanta prendendone un paio in più (20). E le voci più insistenti sono quelle che parlano del bomber del Palermo Ilija Nestorovski, in età ormai matura (27) ma molto affidabile e puntuale: nella corrente stagione, quella della risalita obbligatoria dal piano di sotto, ne ha messi 10, che sommati agli 11 della scorsa stagione fanno un buon bottino in 50 allacciate di scarpe complessive in rosanero.
L’offerta per il capitano della squadra di Bruno Tedino si aggirerebbe sui 7 milioni, l’alternativa sarebbe Diego Falcinelli del Sassuolo. Il reparto avanzato di Miha vive di equilibri effettivamente un po’ precari: a fronte di una prima punta benché molto mobile, il Gallo appunto, da soli 3 gol, c’è un’ala pura come Iago Falque a 5 e un fantasista un po’ ovunque come Ljajic che ha segnato come il suo centravanti. Per il resto si fa fatica a segnare: 2 a testa ne hanno assicurati Obi e l’ex atalantino Baselli, 1 il difensore De Silvestri. Ora sta a Urbano Cairo, col materiale già costosetto che si trova in casa, decidere se mettere ulteriormente mano al portafogli o no.