Un’intervista rilasciata nell’edizione odierna di L’Eco di Bergamo Giacomo Randazzo, doppio ex in vista della partita di sabato contro il Torino, non ci sta ad essere definito così perché la sua storia nella società nerazzurra è molto più significativa dell’esperienza in granata.
Trent’anni da segretario generale, direttore, amministratore delegato e presidente tra le file degli orobici contro uno dal 1993 al 1994 al Toro come plenipotenziario. A 82 anni andrà allo stadio perché non può fare a meno di questo sport e per lui non sarà difficile schierarsi sabato: “Vorrei rivedere l’Atalanta di Lione o di Liverpool, quella formato europeo, anche se il Torino è la mia seconda squadra”.
“Se quella Dea vincerebbe con i granata? “Bisogna vedere se l’Atalanta riuscirà a imporre le proprie idee di gioco oppure se prevarrà il ritmo del Torino. Comunque si tratta di un vero e proprio test in quanto i nerazzurri finora in trasferta hanno raccolto troppo poco”.
“Con il Milan a San Siro il Torino non ha brillato però anche i piemontesi puntano all’Europa League come l’Atalanta. La condizione di Belotti mi pare stia crescendo, come quella dell’ex Baselli e in più ci sono Ljajic, Iago Falque; per gli orobici sarà dura”.
Qualche battuta sulla situazione societaria granata: “Cairo sta facendo molto bene, è ripartito da zero mettendo le basi di una società nuova, che prima o poi in Europa tornerà. Mi aspettavo qualcosa in più ecco perché la prossima partita è molto importante. Non solo il risultato ma la stessa prestazione potrebbero illuminare sul futuro».
“Mihajlovic? Un lottatore. Lo era da giocatore, adesso infonde grinta e motivazione alle sue squadre. Tuttavia qualche dubbio ce l’ho, è troppo sanguigno“.