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Nerazzurri in prestito, 2a parte – De Luca, Molina e Valzania a segno

28 ottobre, 30 novembre, 4 dicembre. La Cremonese in campionato, con gol (3-3), il primo da professionista. Quindi l’Udinese in Coppa Italia, e qui ci scappa la batosta (8-3). Ieri sera, per Alberto Dossena, la terza presenza stagionale in maglia Perugia è coincisa con il bottino pieno della risalita della china (22) nel posticipo del lunedì con l’Ascoli deciso da Falco su spunto di Cerri al secondo minuto di recupero. Buona prestazione per lo statuario difensore bresciano, scompagnato nella sua nuova timbrata di cartellino cadetta da Alessandro Santopadre (che pure è figlio del presidente…) e Simone Emmanuello.

L’impresa di giornata, però, spetta di diritto alla Virtus Entella, che nell’apericena domenicale ha fatto perdere al Bari la vetta solitaria. Gran parte del merito va all’ex di turno Giuseppe De Luca (4 palloni nel sacco e altrettanti assist finora), che serve dalla destra al 18′ la svettata di La Mantia per il vantaggio e firma il 3-1 finale grazie all’apertura in contropiede della vecchia conoscenza atalantina Davide Brivio: a metà del guado, il bis su rigore di Troiano (37′) per il contatto Tonucci-Diaw e la timida riapertura delle speranze dei Grosso-boys con Galano (65′); nel finale (85′) rosso al portiere pugliese Micai per fallo da ultimo uomo su Mota Carvalho, sostituto della Zanzara di Angera alla mezzora del secondo tempo. I Galletti sono stati raggiunti a 29 punti dal Parma e dal Palermo, che orfano di Gaetano Monachello (lesione al vasto laterale sinistro, si rivedrà dopo Natale) pareggia a reti inviolate con il Venezia di Pippo Inzaghi, in dieci dal 79′ perché Domizzi dopo aver commesso fallo su Trajkovski ha la bella pensata di prendersela con l’arbitro Chiffi.

Sfortunatissimo Boris Radunovic (sempre in panca Patrick Asmah) nel ko all’inglese della Salernitana (22) a Brescia (21): il portiere dell’Under 21 serba è beffato al 5′ della ripresa dall’appoggio di testa all’indietro di Vitale che trasforma in oro il traversone di Furlan (cui poi nega il bis al 66′) per le Rondinelle di casa, ciniche nel raddoppio a dieci dal novantesimo grazie all’assist di Torregrossa per l’eterno Airone Caracciolo, protagonista in precedenza di un gol sbagliato a porta sguarnita a una cinquina dall’intervallo. Alberto Almici decisivo, invece, nel successo di misura della Cremonese sullo Spezia (20) che vale l’ottavo posto da playoff a quota 26: il terzino, sugli sviluppi di un angolo, riceve da Cavion e crossa per la girata vincente di Paulinho al minuto 87. Michele Canini rimedia il secondo giallo stagionale per la trattenuta al 64′ su Mastinu, trequartista ospite rimpiazzato 17 giri di lancetta più tardi da Guido Marilungo, mentre Matteo Pessina giostra da interno sinistro del rombo senza segnalarsi per alcunché.

A quota 20, insieme ai bianconeri di Fabio Gallo e all’altra ligure dall’impronta nerazzurra, c’è l’Avellino del rompighiaccio Salvatore Molina, che nel postprandiale contro il Carpi (la squadra che l’aveva rilanciato) del giorno di festa s’iscrive per la prima volta nella casella dei marcatori con la zampata dal limite al decimo sulla palla in uscita provocata dall’azione a mancina di Bidaoui. Mezzala nel 3-5-1-1 di Novellino, l’ex canterano di Zingonia ha lasciato la zolla a Paghera all’86’, otto minuti dopo il pari di Mbakogu su filtrante di Pachonik; sempre a guardare i centrali difensivi Anton Kresic ed Emanuele Suagher. Dei nerazzurri in prestito perdono in due. Davide Agazzi, rientrato dopo la squalifica che gli aveva fatto saltare il derby col Bari, nel Foggia (18 e zona rossa) ko a domicilio (3-1) col Cittadella: il centrocampista spreca il la di Floriano calciando addosso al portiere al settantesimo, ma la partita con la neo quarta (27) era già andata da un pezzo (29′ Schenetti, 38′ Agnelli su rigore per il mani di Benedetti sul colpo di testa di Martinelli, 39′ Litteri in incornata, 61′ Kouame). E Mario Pugliese, penultimo a 17 con la sua Pro Vercelli, in cui non sta nemmeno giocando, subissata dal tris ducale al “Tardini” (55′ Roberto Insigne su punizione deviata dalla barriera, 57′ Scavone, 90′ Corapi) dopo essere rimasta in inferiorità numerica per l’espulsione di Konate (52′) causa falciata su Baraye lanciato a rete.

3-3 pirotecnico per il resto dei tesserati dell’Atalanta parcheggiati in cadetteria a titolo temporaneo. Cominciamo dai più deboli, il Cesena di Castori quintultimo e allineato ai rossoneri della Daunia, che strappa l’ottimo pari allo “Stirpe” di Frosinone. Convalescente Fabio Eguelfi (tendine d’Achille), Nicolò Fazzi (rilevato da Moncini all’82’) rifà l’esterno basso a sinistra. Laribi porta avanti i suoi al 18′ su traversone di Kupisz, che in capo a tre giri di lancetta si perde Beghetto sul cross di Gori per l’1-1 e al 35′ la combina grossa con espulsione e rigore contro (segnato da Dionisi) per il colpo in faccia allo stesso dirimpettaio appena un poker di cronometro dopo il raddoppio dell’autore dell’1-0; nella ripresa a segno Soddimo al 32′ e Jallow per il punticino al 38′. Score uguale contro la Ternana per il Pescara zemaniano, in cui l’interno destro Luca Valzania (giallo al 42′ per un brutto tackle su Varone) recita il ruolo dell’assoluto protagonista aprendo (30′) e chiudendo (92′) il tabellone, rispettivamente di sinistro e con un diagonale con l’altro piede, sempre su suggerimento del centrattacco Pettinari, che raddoppia (inzuccando il cross di Zampano) nel recupero della prima frazione prima di fuochi d’artificio della ripresa: al 2′ la riapre Montalto su assist di Carretta, al 7′ entra Christian Capone per Mancuso, all’11’ il mani con espulsione di Perrotta sul sinistro di Tremolada che sbaglia il rigore ma trafigge lo stesso Fiorillo sulla respinta (12′), alla mezzora Valjent fa 3-2 e a ruota viene mandato sotto la doccia per doppio giallo anche Signorini prima della prodezza finale dell’atalantino. Panchina per Emmanuel Latte Lath.

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