L’Eco di Bergamo oggi parla della possibilità che l’Atalanta raggiunga la zona “sogni”, non negando la difficoltà, ma non chiudendo la strada alla possibilità. Perché in passato qualche outsider è riuscita ad arrivare in finale: Dnipro, Braga e Fulham, ad esempio.
Le big restano le favorite, ma le sorprese sono possibili. Nell’albo d’oro, partendo dal cambio di format del 2009/10 (questo è il nono anno), ci sono squadre con storia o potenziale economico: Siviglia (tre vittorie), Atletico Madrid (due) e poi Porto, Chelsea e Manchester United.
Tra le squadre sorprese della competizione che hanno raggiunto la finale ci sono state: Dnipro, Braga e Fulham, squadre con un curriculum internazionale simile a quello dell’Atalanta. Tutte e tre sono arrivate all’ultimo atto, tutte e tre cadute sul più bello. Gli ucraini del Dnipro, ad esempio, sono arrivati fino in finale nel 2014/15 (perdendo contro il Siviglia), dopo aver battuto il Napoli in semifinale. Squadra, con portafogli e giocatori di livello, dove militavano, tra gli altri, Kalinic e Strinic. Nel 2009/10 il Fulham (che superò la Juve agli ottavi) perse in finale contro l’Atletico Madrid, il Braga nel 2010/11, perse in finale contro il Porto.
L’Atalanta potrebbe ispirarsi a loro. Nella sua storia, la semifinale è per ora il punto più alto raggiunto in campo internazionale nella Coppa delle Coppe 1988 (mentre un attuale nerazzurro, Timothy Castagne, ha raggiunto i quarti con il Genk). Per le italiane, poi è il gradino finora toccate: non sono mai arrivate in finale.
Ai quarti e in semifinale, poi, negli anni ci sono state altre squadre “sorpresa”. Può sperare anche l’Atalanta, no?