Una competizione che è un manifesto dei diritti individuali potrebbe far sloggiare una partita di pallone. Un evento più unico che raro, in tempi di calcio televisivo abituato a mettersi al centro della scena. Potere del richiamo della manifestazione, intitolata alla memoria di un poeta e podista argentino desaparecido durante il periodo della dittatura militare, e della contemporaneità con Lazio-Chievo.
Domenica 21 gennaio si terrà infatti a Roma la diciottesima edizione de “La Corsa di Miguel”, dedicata a Miguel Benacio Sanchez, rapito da un commando e sparito nel nulla (1978, sotto il generale Jorge Videla) insieme ad almeno altre 30 mila persone in odore di opposizione al regime. Una gara a due percorsi che oggi si corre anche a Buenos Aires, a Bariloche (Argentina), a Barcellona in Spagna, negli Stati Uniti e dal 2009 all’Aquila, simbolo della libertà individuale come diritto inalienabile. In quella data è in calendario, fino a nuovo ordine, anche Lazio-Chievo, valida per la seconda giornata di ritorno del campionato di serie A.
Il problema è che il finale della gara, patrocinata dall’assessorato allo Sport del Campidoglio, prevede l’attraversamento del Parco del Foro Italico e gli ultimi 100 metri sul tartan dello Stadio Olimpico al culmine dei 10 chilometri di percorso. La partita, in caso di conferma di quest’ultimo, potrebbe essere anticipata a sabato 20, anche perché il programma dell’Aquila biancoceleste all’incipit del nuovo anno sarà appesantito anche dal recupero casalingo con l’Udinese (dodicesima giornata) di mercoledì 24 gennaio alle ore 19.