L’Eco di Bergamo oggi scrive della Commissione parlamentare antimafia che nei giorni scorsi ha approvato una relazione dedicata al tema mafia e sport. Nel documento si riporta che nelle curve esiste un «humus ideale per consentire l’infiltrazione della criminalità mafiosa», mentre in certi in altri casi «le modalità organizzative e operative degli ultras vengono mutuate da quelle delle organizzazioni mafiose».
La Commissione ha quindi chiesto una risposta concreta: «Le società devono essere supportate in quest’opera di “separazione” delle proprie sorti da quelle degli ultras, e devono dimostrare l’intenzione di perseguire l’obiettivo con coraggio».
Tra gli esempi virtuosi citati, c’è Gian Piero Gasperini quando allenava il Genoa. Le parole del procuratore del capoluogo ligure Francesco Cozzi che si è occupato degli ultras rossoblù sono riportate nel documento: «Gasperini, persona di grande professionalità e di grande rigore sportivo, a un certo punto ha reagito, evidentemente non disponibile a sopportare certi ambienti e certi atteggiamenti, e ha fatto delle pubbliche affermazioni, criticando con coraggio questi soggetti», cioè le frange estreme del tifo.
La Commissione ha quindi sottolineato: «L’esempio del tecnico ebbe effetti positivi. In occasione di Genoa-Udinese del 21 febbraio 2016, infatti, quando gruppi di facinorosi esposero striscioni di contestazione nei confronti del presidente Preziosi e di Gasperini, il resto del pubblico reagì con veemenza contestando gli stessi contestatori».
Non é solo un grande allenatore ma soprattutto una bella persona