Per ora in pole position c’è il Torino, che l’avrebbe già opzionato per un milione e mezzo di buoni motivi. Ma le avversarie in quella che si prospetta una corsa a tre si chiamano Udinese e Atalanta. Chi l’ha detto che millennials o comunque giovani di prospettiva bisogna per forza farseli in casa? Se l’oggetto del desiderio è già pronto all’uso, ha timbrato il cartellino 19 volte nella porta altrui in 34 match di un 2017 vissuto da campione nazionale, seppur di un Paese calcisticamente non certo avanti anni luce come la Moldavia, allora il gioco vale la candela.
O quantomeno un tentativo, considerato che ad allenarlo è l’ex nerazzurro Roberto Bordin, una specie di bandiera in mediana tra il 1989 e il 1993 e ora tecnico dello Sheriff Tiraspol, una sorta di Juventus locale. Ad avvalorare la tesi del “disturbo” atalantino è l’edizione odierna di Tuttosport. Il ragazzo si chiama Vitalie Damascan, compirà 19 anni il prossimo 24 gennaio, è una prima punta mobile di un metro e ottanta e una settantina di chili abilissima in area anche in elevazione e attende il passaporto rumeno per diventare comunitario.
Ha anche giocato in Europa all’ultimo giro, 9 presenze (1 da titolare, nel ritorno col Qarabag) senza segnare sulle 12 dei suoi tra i preliminari di Champions League e l’Europa League. Prodotto del vivaio dello Zimbru Chisinau, dalla capitale s’è trasferito in quella della secessionista Trasnistria dove sta facendo furore. Il suo procuratore è Leonid Istrati, titolare di IFootball. Lo stesso di Bordin. Se son rose, e Toro permettendo, potrebbero anche fiorire nella serra di Zingonia.