La Gazzetta dello Sport ha intervistato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina. La conversazione, pubblicata sull’edizione odierna, racconta della passione nerazzurra del politico bergamasco.
Sin da piccolo andava allo stadio e va tuttora: “La Dea è una passione di famiglia. Ho frequentato la curva Nord con padre, fratello, zio. Per me è come aprire l’album dei ricordi. È una cosa intima, un racconto di emozioni e tensioni. La partita con il Malines a Bergamo è un’immagine indelebile, come la domenica dopo la morte tragica di Chicco Pisani e della sua fidanzata. È il ricordo più buio, c’era un territorio sotto shock. Poi ci sono stati passaggi duri come il calcio scommesse, ma l’Atalanta ne uscì benissimo. Ci sono tante sconfitte immeritate e tante soddisfazioni, e ora questo periodo d’oro. Il modo nel quale l’Atalanta vive in simbiosi con la città è unico, l’idea di puntare sui giovani ormai radicata. L’Atalanta è un laboratorio di calcio europeo. Un club che sa volare: piedi per terra, testa nel mondo. Mi piace pensare che sia una metafora del paese, qualcosa che va oltre il calcio».
Riguardo il modello nerazzurro che punta sul vivaio, come Bilbao: “Per natura rifuggo i paragoni e penso che l’Atalanta sia un unicum. Noi siamo noi, bergamaschi umili, testardi, sgobboni. Dobbiamo essere noi stessi e facendo così andremo lontano. Il nostro orizzonte è l’Europa e credo che l’Atalanta sia un modello di calcio che funziona anche fuori dall’Italia”.
Il suo giocatore-icona: “Stromberg. Sono cresciuto con lui. Oggi l’icona è tutta la squadra, il collettivo, con Papu Gomez che ci rappresenta, ma il concetto forte è il gruppo. Ci sono tante storie simili, storie di ragazzi che hanno fatto la gavetta e sanno proporre un calcio divertente, bello da vedere. C’è uno spirito forte”.
Se Gasperini dovesse lasciare l’Atalanta, chi vorrebbe? “Questa domanda non l’accetto. Apprezzo tantissimo Gasperini, le sue idee di calcio, il suo modo di uscire dalle difficoltà iniziali e di calarsi nello spirito della squadra e della città. Gasperini è un capitale umano che non voglio perdere. Piuttosto mi incateno fuori dallo stadio“.
GASP a vita
Mamma mia pur di prendere una poltrona….al parlamento però!
Martina è un ministro che mi piace e non perché è Atalantino solo che ha sbagliato partito
Caro Martina…..sei un Bergamasco Doc.
Lui e il Bomba le tentano tutte…
A questo dell’Atalanta non gliene frega nulla…si avvicina la campagna elettorale…gli unici Atalantini politici sono Belotti rossi e tentorio
Il ministro Martina è un testicolo a prescindere !!!
Si vede che si avvicinano le elezioni…
Osti anche io però
….. Ed io con te Maurizio…