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Nerazzurri in prestito, 2a parte – Vido e Molina, gioie cadette

Veni, Vido, vici. Appena arrivato, ha dato un’occhiata e l’ha vinta lui. Quando un aggregato senza fortuna alla prima squadra, reduce da spizzichi e bocconi, torna laddove era venuto e piazza il matchball, scomodare Giulio Cesare è il minimo visto che il cognome si presta. E il bello è che Luca Vido, correggendo in porta all’86’ per il Cittadella di Roberto Venturato il cross basso sporcato di Salvi, ha pure fatto suo il derby dei prestiti con Gaetano Monachello, uno che ha lasciato la vetta e il Palermo per infilare nel sette (41′) il fragoroso vantaggio mancino da fuori prima di arrendersi insieme al suo Ascoli penultimo di Serse Cosmi al rigore di Iori (63′, trattenuta di Mogos su Settembrini) e appunto alla new entry ospite subentrata ad Arrighini all’ora di gioco. Giallo per entrambi, al 75′ per un’entrata su Gigliotti e al 90′ per aver spintonato oltre la riga di gesso il rigorista nemico.

I granata sono a quota 35 appena sotto il podio (Frosinone e rosanero 40, Empoli 37) insieme al Bari e alla Cremonese di Alberto Almici, ammonito all’11’ per la falce a Di Gaudio e quindi squalificato in vista del tour in Irpinia, e Michele Canini, che si becca col difensore del Parma Iacoponi dopo il triplice fischio: allo “Zini” la risolve Cavion a un amen dal novantesimo riprendendo un sinistro di Pesce deviato sul legno da Frattali. I bianconeri marchigiani, invece, hanno due lunghezze (20) sulla derelitta Pro Vercelli dell’eterno panchinaro Mario Pugliese, sommersa dal poker ciociaro (6′ Dionisi, 25′ Ariaudo, 30′ Matteo Ciofani, 62′ Terranova).

Con Fabio Eguelfi sempre convalescente (tendine d’Achille) e l’altro esterno Nicolò Fazzi sotto squalifica, nel Cesena appena al di sopra della zona playout si registra l’esordio sfortunato al giro di boa di un altro nerazzurro di tesseramento che ha cambiato casacca a gennaio, l’ex avellinese Emanuele Suagher, responsabile del pari del Bari nella soirée del “Manuzzi” deviando maldestramente di testa al quinto della ripresa l’innocuo traversone di Sabelli giusto per vanificare l’acuto di Laribi al 13′. Battesimo da neo cesenate anche per il grifone ripudiato Simone Emmanuello, entrato all’84’ per Schiavone. I romagnoli hanno 24 punti come la Virtus Entella, orfana di Giuseppe De Luca anch’egli appiedato dal giudice sportivo e trafitta in trasferta (50′ Kouan, 57′ Cerri) dal Perugia delle riserve Alessandro Santopadre (il portiere, una delle contropartite per l’acquisto di Fazzi) e Alberto Dossena (stopper, idem).

Umbri a 27, a meno uno dagli arrembanti verdi campani dei superstiti zingoniani fedelissimi di Novellino (allontanato al 90′ per proteste). Nel posticipo domenicale a Brescia, in attesa del transfer di Bryan Cabezas, sugli scudi Salvatore Molina, che rompe il ghiaccio al 13′ in spaccata (rete number two dopo quella al Carpi nell’1-1 del 3 dicembre) all’altezza del secondo palo infilando Minelli sotto le gambe sull’apertura dalla mancina di Bidaoui prima dell’uno-due locale di Torregrossa (27′, di testa su cross a rientrare di Furlan, e 28′), del cartellino speso al 36′ sulla ripartenza di Bisoli che gli costerà la lavagna del giudice sportivo e infine della contro-rimonta dei suoi con Castaldo (54′) e con l’assistman del vantaggio (61′). Full time da centrale a quattro per il croato Anton Kresic.

Nell’ennesima straZingonia della cadetterìa, l’inguaiato Foggia (quartultimo a 22) di Davide Agazzi (sinistro a giro fuori d’un soffio a metà del guado) cede al Pescara di Zeman (Mancuso al 44′, assist del terzino sinistro Mazzotta), che nel secondo tempo getta nella pugna Baez per punire uno spento Christian Capone e salvaguarda (34′) un Luca Valzania sderenato dalle sportellate con Kragl sostituendolo con Coulibaly. Delfino quasi fiocinato prima del rientro dal tunnel (due pali di Nicastro e due errori-orrori di Mazzeo) e agganciato ai 31 punti dello Spezia, ottavo e ad oggi ultimo pretendente ai playoff (4-0 al “Picco” nello scontro diretto), che ha inforcato gli occhiali davanti al pubblico amico col Palermo: Matteo Pessina a tempo pieno da mezzosinistro, Guido Marilungo dall’87’ per Gilardino, autore del rigore in movimento (da Granoche) fallito 23 giri di lancetta prima. In conclusione, è Stefano Colantuono a stendere Pippo Inzaghi, eguagliandolo a 29, grazie alla partenza sprint della sua Salernitana contro il Venezia all'”Arechi”: Zito (5′), Ricci (30′) e Rossi (35′) dilagano; a riaprire vanamente le speranze, Firenze al 48′ e Bentivoglio (poi espulso al 5′ di extra time per rissa con Ricci) al 53′ sulla punizione a due con Garofalo. Il terzino sinistro ghanese ex Primavera, Patrick Asmah, continua imperterrito a fare l’uccel di bosco, mentre il portiere dell’Under 21 serba Boris Radunovic ha ancora il quadricipite sotto osservazione e ha ceduto la particina nel rettangolo di metri sette e trentadue al lituano Marius Adamonis per la quinta partita di fila (la nona in stagione, compreso il paio in Coppa Italia).

 

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