L’ultimo successo in un precedente diretto? L’ottavo di andata Mandorlini vs Capello dello stesso torneo, il 19 novembre 2004, bis di Andrea Lazzari, il triplettista del pari a rincorsa nel ritorno. Troppo remoto per aggrapparsi alla speranza della cabala usandolo come amuleto. Il Pipita realizza la sua occasione più nitida, il Papu dal dischetto e Hateboer su azione no. Il succo della semifinale di andata tra Atalanta e Juventus è tutto qui. E al ritorno, in chiusura di un febbraio costellato di impegni sui tre fronti compreso quello di campionato proprio coi bianconeri tre giorni prima, sempre all’Allianz Stadium, i nerazzurri per passare evitando le forche caudine dei tiri di rigore dovranno vincere segnando almeno due gol. Ma nella tana dell’attuale inseguitrice del Napoli, come ricorda L’Eco di Bergamo, l’impresa a questo giro è riuscita solo alla Lazio, e ad altre cinque negli ultimi sette anni: Inter, Samp e Udinese in A, Fiorentina nel trofeo della coccarda e Bayern in Champions League.
Dalla loro i bergamaschi hanno le statistiche nelle semifinali, vinte tre volte su quattro (ko coi blucerchiati, 2-3 e 1-3 l’1 e 8 febbraio 1989; Fortunato, autogol Stromberg, Vialli 2 di cui 1 penalty, Pasciullo; Mancini, rigore di Vialli, Prandelli, Mancini): con Bari (gol di Da Costa) il primo maggio del ’63, nell’edizione vinta contro il Torino con tripletta di Domenghini e punto della bandiera di Ferrini il 2 giugno successivo a San Siro, Cremonese tra 27 maggio (doppio Incocciati) e 3 giugno (reti bianche) ’87 per poi perdere col Napoli, e infine Bologna (1-1 il 14 febbraio ’96 là, autorete di Antonio Paganin e Valentini, e doppio Vieri qua di cui uno su rigore il 27) prima di un’ulteriore duplice battuta d’arresto conclusiva con la Fiorentina.
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