Una decina secca, tra serie A ed Europa League. Il settebello in campionato e il tris continentale fanno di Bryan Cristante l’unico vero centravanti dell’Atalanta. Anche perché confrontando le cifre del centrocampista con quelle di Andrea Petagna e Andreas Cornelius, che il numero nove lo fanno di mestiere, come le pagine di oggi della Gazzetta dello Sport, si scopre che insieme hanno segnato quanto lui: 2 più 2 nella coppa oltre confine il triestino, 3 più 1 in Coppa Italia più i 2 all’Everton nella competizione Uefa il danese.
Il principale quotidiano sportivo italiano mette in rilievo l’anomalia del calcio proposto da Gian Piero Gasperini, che usa la prima punta per favorire l’inserimento da dietro di quanti hanno il gol in canna e non esitano a spararlo quando serve. Ma anche gli altri numeri dicono che il prestito del Benefica vale per due: 1593 minuti giocati in campionato contro 1058 e 682, 39 tiri contro 28 e 29, 120 palle recuperate contro 40 e 20, 38 duelli vinti in EL contro 28 e 3.
Il rovescio della medaglia delle bocche da fuoco che si fanno bagnare il naso da uno che attaccante non è, però, lo si può constatare confrontando le cifre dei nerazzurri con quelle dei primi tre cannonieri della Lazio, squadra con la qualificazione alla Champions League nei propri orizzonti. Immobile, Milinkovic-Savic e Luis Alberto hanno segnato 34 volte, una soltanto in meno di tutta la banda del Gasp in 23 giornate.