Non devono essere andate giù a Sean Sogliano le parole di ieri al Corriere di Verona del patron dell’Hellas Verona Maurizio Setti, che aveva dichiarato “con Sogliano il monte ingaggi era arrivato a 38 milioni, dovevo cercare di recuperare il gap, questo atteggiamento non era più sostenibile e così le nostre strade si sono separate“.
In una lettera giunta in serata l’attuale ds del Bari ha messo in mostra la sua posizione, discolpandosi da alcune delle accuse a addirittura parlando di alcune operazioni di mercato clamorosamente (a detta sua) sfumate.
“Un grande rimpianto, forse l’unico, che ho è il non essere stato ascoltato fino in fondo dalla società (o da qualcuno della società…), in relazione a tre operazioni che erano già state impostate e definite. Mi riferisco a tre calciatori che avrebbero trascinato la squadra ancora più in alto: Belotti (allora all’Albinoleffe), Papu Gomez (proveniente dall’Ucraina e poi ingaggiato in quella stessa sessione di mercato dall’Atalanta) e Bonaventura per il quale avevamo già un accordo con l’Atalanta, ma sfumato inspiegabilmente e finito al Milan nelle ultimissime ore di mercato“.
Zia Enza