Due maestri di calcio dalle filosofie diverse per un unico obiettivo: raggiungere l’agognata qualificazione all’Europa League. Che per Marco Giampaolo sarebbe la prima, in sella a una Sampdoria avvantaggiata in classifica (44 a 38, ma i nerazzurri devono recuperare il match in casa della Juventus) su un’Atalanta alla rincorsa della seconda occasione di fila sotto Gian Piero Gasperini. Così l’edizione domenicale de L’Eco di Bergamo presenta la supersfida in quota coppe dello stadio “Atleti Azzurri d’Italia”.
A 75 giorni dalla fine del campionato, l’obiettivo dei bergamaschi è di estendere a tutti i 90 minuti i primi 45 a impianti invertiti, quando Cristante aveva illuso prima della rimonta in una ripresa dall’altro volto: Zapata-Caprari-Linetty e buonanotte. Uno scontro diretto a eliminazione, perché anche la classifica avulsa vuole la sua parte e i Gasp-boys sono già sotto. Scendere a meno 9 significherebbe spegnere il sogno-bis. Gli avversari di turno, che hanno preso più reti di tutti nell’ultimo quarto d’ora, hanno un difetto evidente: solo 12 punti in trasferta, hanno fatto peggio solo Chievo, Spal, Crotone, Verona e Benevento.
Quanto al gioco, entrambe le contendenti propongono calcio: il rombo blucerchiato si dipana per vie centrali attraverso triangolazioni in fraseggio attaccando gli spazi laddove si aprono, mentre il 3-4-1-2 di casa insegue i duelli individuali a tutto campo. Il gap atalantino è la finalizzazione: per fare i 17 gol di Quagliarella servono i primi tre marcatori (7 per Cristante e Ilicic, 3 di Gomez), per i 25 gol di Quagliarella-Zapata i primi sei. Di contro, la Dea nelle ultime 10 partite ha mandato in porta altrettanti giocatori. Sulle fasce e le trequarti, con Cristante chiamato a mettere in crisi il cucitore Torreira, le sfide decisive.