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La penna in trasferta – Vitali (Carlino): “Il Bologna e la stagione in stallo”

La penna dello storico quotidiano cittadino dà ragione a Savoldi: “Dopo la salvezza la squadra gliela dà su, anche il progetto dello stadio è impantanato”

4-3-3 o 3-5-2? Sussulto d’orgoglio o annata da chiudere senza inseguire chimere? Il Bologna che ospita l’Atalanta è ormai in posizione tranquilla e si dibatte tra i dubbi dell’antivigilia: “La variazione al copione è andata bene col Genoa, con la Spal si è arenata sull’espulsione di Gonzalez – riflette Massimo Vitali, firma de Il Resto del Carlino –. Tutto lascia intendere che domenica ci sarà il ritorno al tridente. E non solo perché è stato usato nell’amichevole di mercoledì con il Mezzolara”.

La difesa a tre è proprio così nociva?
“A parte che a Ferrara si è virato al 4-4-1 dopo il rosso, per praticarla ci vogliono gli uomini adatti. Se Romagnoli non è al meglio, in mezzo a De Maio ed Helander, non si può. E poi snatura le caratteristiche di Di Francesco, costretto a rincorrere il pallone fino alla propria area facendosi tutta la fascia destra, e Verdi, inadatto a stare dietro la punta. La stessa strategia era stata usata all’andata contro il Sassuolo, ma il gol di Okwonkwo ed arrivato nel finale dopo essere passati al 4-2-3-1”.

C’è anche qualche assenza di rilievo.
“Poli e Palacio non saranno della partita per problemi muscolari, come Orsolini che per il bicipite femorale ne avrà per almeno un mese. Le noie da infermeria sono state il tallone d’Achille di questa stagione”.

Gli uomini di Donadoni hanno ancora qualcosa da dire, oppure ha ragione Beppe Savoldi che mercoledì sul Carlino ha parlato di appagamento?
“La sua è una lettura corretta: in chiusura del triennio della proprietà Saputo, si può dedurre che ogni volta che il Bologna si è sentito ragionevolmente salvo non c’è stato il passo in avanti. È vero che ‘gliela dà su’, anche se la dirigenza ha sposato la politica della crescita graduale e ha chiesto solo qualcosina in più rispetto al 2016-2017”.

Certo non si sta lottando per l’Europa League da quelle parti.
“Nella primavera scorsa si era chiuso al quindicesimo posto a 41 punti, stavolta la squadra è dodicesima a 33 con 11 gare ancora da giocare. Certo, non si può dire che il prodotto stia soddisfacendo i tifosi: in città si respira il malcontento tipico di chi vede i propri beniamini galleggiare tra alti e bassi”.

Un progetto tecnico in stallo?
“Non è che a fine corsa si possano sempre staccare assegni, bisogna realizzare un paio di plusvalenze. Ovviamente Verdi è il maggiore indiziato. Ma del resto è impantanato anche il progetto dello stadio. Nel senso che il disegno del rifacimento con le nuove curve a muro, a ridosso del campo, c’è, ma in Comune sono in attesa da mesi. Perché non si sono ancora trovati gli equilibri finanziari sulle aree compensative, quelle i cui introiti dovrebbero coprire parte delle spese: la cosiddetta Cittadella della Moda ai Prati di Caprara, dove il Bologna degli albori giocava, è un’incognita”.

 

 

 

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