Tiziano Tulissi, giovane talento dell’Atalanta oggi alla Reggina, si è raccontato in esclusiva per Football Scouting
Attualmente è in prestito alla Reggina e, in riva allo Stretto, sta contribuendo alla corsa amaranto verso la salvezza. Tiziano Tulissi, detto il Pocho, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Football Scouting, di cui vi proponiamo i pezzi salienti.
INIZI DI CARRIERA – “Ho iniziato a giocare all’Oratorio San Martino Leffe, squadra vicino al paese in cui abito. Il mio primo allenatore, da quanto avevo 4 anni, è stato mio zio, lui mi ha fatto avvicinare al mondo del calcio. Anche mio nonno è stato un calciatore professionista. All’età di 8 anni è arrivata la chiamata dell’Atalanta, dove ho fatto tutta la trafila fino alla Primavera”.
PRIMAVERA E PROFESSIONISMO – “Ci sono molte differenze tra il Campionato Primavera e la Serie C. In quest’ultima spesso il bel gioco e la qualità vengono lasciati in secondo piano. Si cercano calciatori che possano garantire più fisicità, corsa e l’esperienza. Molto squadre puntano a far giocare male l’avversario più che esprimere il proprio gioco. Nel Campionato Primavera si punta di più sul calciatore di talento, ma nonostante tutto mi sono adattato bene”.
CALCIATORE DA IMITARE – “Molti dicono che somiglio ad Ezequiel Lavezzi, per questo mi chiamano Pocho, ma il calciatore a cui mi ispiro è il Papu Gomez. Essendomi allenato parecchie volte insieme, ho cercato di rubargli qualcosa. Ho osservato molto i suoi movimenti. Spero di poter arrivare al suo livello“.
SEGRETI DELLA DEA – “Il segreto del mondo Atalanta è la grande organizzazione e la grande preparazione delle persone che ci lavorano, dai Pulcini fino alla Prima Squadra. Preparano i bambini al meglio, seguendoli in tutti i passaggi della loro crescita. Non si possono creare dei Campioni partendo dai ragazzi di 16 anni, serve lavorare da molto prima come succede a Bergamo“.
Edoardo Bosio