“Virtuosa”: così ha definito La Gazzetta dello Sport l’Atalanta nell’attenta analisi, in edicola oggi, sui bilanci delle squadre di Serie A
VIRTUOSA. Un’ Atalanta virtuosa poiché ha saputo investire con lungimiranza sui prodotti di casa, nativi e non, del vivaio nerazzurro made in Zingonia. La valorizzazione dei propri talenti è definita il mantra bergamasco della squadra medio-piccola. E non è la sola l’Atalanta, a farle compagnia nel progetto c’è anche la Sampdoria, abilissima a far esplodere e poi rivendere in grandi piazze i suoi giovani.
GIOIELLI. I conti tornano, eccome, soprattutto nell’ultimo anno con la volata all’Europa League e la nascita di veri e propri gioielli: Kessié, Gagliardini, Conti, Caldara, Spinazzola, Cristante, sono solo alcuni dei nomi più quotati sul panorama internazionale. Eppure, a conti fatti, sono altre le società che conducono un bilancio più equilibrato tra gestione caratteristica e mercato: Torino, Napoli, Crotone e Cagliari sono le uniche società a non ricorrere al credito bancario.
I NUMERI. L’Atalanta è undicesima come ricavi dai diritti Tv (36,4 milioni) e decima per i ricavi dal commerciale (11,3) e dallo stadio (5,1). Entro il 31 dicembre 2016, l’Atalanta ha dovuto affrontare 78, 9 milioni di costi, ma ha ricavato 60, 6 milioni, con 22,3 milioni di plusvalenze. I debiti netti sono di 39,6 milioni, mentre il patrimonio netto è di 8 milioni.