Il giornalista al seguito delle Zebrette guarda alla prova di Bergamo con preoccupazione: “Senza Lasagna non si segna, bisogna guardarsi alle spalle”
Un’Udinese a Bergamo senza grilli per la testa e senza preoccupazioni di classifica? Secondo Massimo Meroi, firma del Messaggero Veneto, il calendario non lascia scampo ai bianconeri, costretti a cercare di strappare almeno il punticino: “C’è da firmare per lo 0-0. Dopo l’Atalanta, nell’ordine, andranno affrontate Fiorentina e Lazio – argomenta -. Se si resta al palo in questo trittico, esiste il rischio che quelle dietro si rifacciano sotto. Poi si dovrà andare a Cagliari e Crotone, ormai da considerare due scontri diretti, col Napoli in mezzo”.
I nerazzurri però sono in emergenza, con le tegole Spinazzola e Ilicic.
“Non è che a Udine si navighi nell’oro. A centrocampo, sulla carta e nei fatti il punto di forza della squadra, sabato ci sarà solo un titolare, Jankto, con la scelya obbligata Balic. Ingelsson in campionato ha giocato da titolare solo all’andata alla Dacia Arena. Barak è squalificato, anche se da qualche partita ormai non è più lui, Fofana e Behrami infortunati. E davanti ci sarà Perica, più che Maxi Lopez, con de Paul dietro, uno che ne ha fatti quattro solo grazie ai rigori. Vedi quello a campi invertiti”.
In effetti Oddo non sembra disporre di chissà quali bocche da fuoco. Ma da Delneri a lui cos’è cambiato?
“Il modulo, non scelto per partito preso ma perché adatto alle caratteristiche tecniche dei singoli: l’Udinese è costruita per difendere a tre, non a quattro, e per usare la linea di mezzo coi due esterni. L’attacco a disposizione è il reparto in assoluto più risicato della serie A e non a caso nel girone di ritorno i gol segnati non superano i 5, comprese le autoreti di Tomovic del Chievo e di Donnarumma del Milan. Oltre il giro di boia sono andati in porta Samir con la Spal, Behrami col Genoa e Adnan con la Sampdoria: un difensore, un mediano e l’esterno sinistro”.
Sul bilancio complessivo pesa la cinquina di sconfitte di fila. Prima in Friuli si respirava quasi l’Europa League.
“Il vero spartiacque della stagione è stato il crack di Lasagna a Torino, in una partita in cui è stato annullato a Barak un gol per un fuorigioco inesistente. Persa 2-0 e fine dei discorsi. Kevin era in forma smagliante: dei 7 messi in porta, 5 erano stati nella striscia vincente alla fine del girone d’andata tra Crotone, Benevento, Inter, Verona e Bologna. Fattosi male lui, sono arrivati anche i ko con Roma, Samp, Juve e Sassuolo. Le prestazioni ci sono state, vedi contro i liguri, con un numero di occasioni inedito, e coi giallorossi. È girata anche male, ma di fatto non la mette nessuno o quasi”.
Insomma, il pronostico per la vigilia di Pasqua sembrerebbe a senso unico.
“Oddo in conferenza stampa ha sottolineato di voler rivedere la voglia di non prendere gol. Anche questo aspetto è una debolezza dell’Udinese attuale. Per questo e per le difficoltà a finalizzare dico che sullo 0-0 ci metterebbe la firma lui prima di tutti”.
