La firma di FcInterNews.it e Calciomercato.com a CalcioAtalanta.it: “I bergamaschi sono tosti e lottano per il loro obiettivo, ma non sono più la squadra brillante della scorsa stagione”
Che l’incrocio tra la Champions e l’Europa League atto secondo abbia inizio: “L’Atalanta è un avversario che genera apprensione, specialmente se affrontata a casa sua, ma la volata per il quarto posto dell’Inter passa necessariamente dal ritorno a un’affermazione di spessore in trasferta”, è l’opinione di Matteo Serra, giornalista di FcInterNews.it e Calciomercato.com attentissimo alle vicende dei nerazzurri di Milano.
All’andata due acuti di Icardi, il 12 marzo dell’anno scorso sempre a San Siro un memorabile 7-1. Gli ultimi due precedenti diretti hanno detto bene agli ospiti del Saturday Night.
“Sabato i punti valgono di più, ne mancano sette alla fine e la situazione è ancora fluida. A Bergamo negli ultimi anni è stata dura anche per la corazzata di Mourinho, capace di lasciarci le penne come de Boer nel campionato 2016-2017. Quel settebello di Pioli si fa ricordare non tanto per le proporzioni o per il primo e finora unico gol da ex di Gagliardini, ma soprattutto perché quello è lo spartiacque per il crollo dell’Inter e per l’ascesa dell’Atalanta fino al quarto posto”.
Che tipo di sfida dobbiamo aspettarci?
“Un pari servirebbe a poco a entrambe, anche perché nel derby dell’Olimpico una delle due romane potrebbe perdere terreno. E in caso di pari non vincere significherebbe buttare via il sorpasso momentaneo al terzo posto. Gli uomini dell’ex al veleno Gasperini, a partire dal Papu Gomez, non sono più la squadra brillante che eravamo tutti abituati ad ammirare e applaudire. Fanno fatica, l’impegno su tre fronti ha lasciato il segno. Se e quando Spalletti deciderà di fare la partita, difesa solida e ripartenze veloci dall’altra parte potrebbero essere le armi letali. Vista la squalifica di Petagna l’uso di Gomez da falso nueve non sarebbe fantascienza”.
Resta sempre un’Inter Maurito-centrica.
“Lo dicono i numeri: su 50 gol, 24 sono suoi. Perisic, l’altro pericoloso davanti partendo dalla fascia, 9. Icardi è la forza e insieme il limite del collettivo. Perché sono tutti al suo servizio e non trovano spazi per provarci, essendo già suoi: se spreca anche due occasioni di numero come nel derby o si trova un Sirigu davanti nella sola capitata col Torino, in cui Perisic prende la traversa e lo squalificato Brozovic scivola sul contropiede decisivo, o se non gli basta il primo colpo per metterla, anche una buona prestazione degli altri non serve. E questo scontro fuori casa è di primaria importanza lungo la via dell’obiettivo dichiarato: sul campo altrui s’è vinto cinque volte nel girone d’andata e nel ritorno soltanto a Marassi con la Sampdoria, poco per chi coltiva certe ambizioni”.
Esistono altre fonti di gioco e di punti…
“C’è la trovata tattica di Spalletti. Cancelo, da terzino destro nominale, avendo piedi e testa da trequartista ha assunto un ruolo di fondamentale importanza, portando palla spesso e volentieri in fase di possesso tanto che quando sale lui s’accentra Candreva. Un altro a cui è difficile chiedere di più, che crossa a raffica senza eccedere mai, nel bene e nel male, e ha Karamoh come alternativa, mentre Borja Valero farà coppia con Gagliardini davanti alla difesa e dietro la punta c’è posto per Rafinha. Vecino è condizionato dalla pubalgia, che non gli impedisce di giocare ma di stare in campo con regolarità sì, vedi gli ultimi quattro scampoli”.
In sintesi?
“L’Inter è superiore all’Atalanta e deve cercare il bottino pieno. A imporglielo sono il traguardo e il calendario, che nella giornata alle porte è favorevole perché come detto la terza e la quarta si daranno fastidio a vicenda fronte a fronte. Ha la qualità per farlo, figuriamoci le motivazioni. Che non mancheranno neppure ai bergamaschi, sia chiaro”.
