L’Atalanta attende i giallorossi e lo fa prendendo in considerazione tutte le insidie del caso, compreso il catino infuocato dei sanniti
Gli altri non lo sanno ma questo è il terzo campionato di fila che al Vigorito, casa del Benevento, accade qualcosa di magico, non classificabile. Ci deve essere qualcosa nelle viscere di quel terreno di gioco, una pozione magica di qualche strega beneventana, una strega a cui piace vederli a un soffio dal baratro, vederli soffrire e penare per poi trascinarli nel delirio incredulo.
Così scrive, infatti, il giornalista De Ianni al segutio dei giallorossi: ” Se Lucioni rientra dopo 3 mesi più forte di prima, se Viola all’improvviso torna ad essere il dominatore del centrocampo degli scorsi playoff, se Venuti taglia il campo con l’ardore della sua gioventù, se D’Alessandro fila come un Freccia Rossa su un binario immaginario, se Memushaj ricorda di essere un guerriero albanese vuol dire che davvero la ruota sta girando”
Purtroppo però, ad una manciata di partite dal termine del campionato, la ruota sembra essersi bella che fermata. Ancora prima di partire. Ma ormai importa poco ed è questo che mercoledì, all’Atalanta, potrebbe fare ancora più paura.