Compie 22 anni il centrale valdarnese, una delle sorprese stagionali dei nerazzurri. Un duttile acquisto di prospettiva gettato nella mischia per cause di forza maggiore
9 presenze in campionato di cui ben 6 da titolare, compresa quella da match winner, di pancia, contro il Chievo il 4 febbraio scorso. Aggiungiamoci il paio in Coppa Italia con Sassuolo (ottavo) e Juventus (semifinale), più le 4 panchine in Europa League, proprio come con la Fiorentina di Montella nel 2014/15, e tanto dovrebbe bastare per designare Gianluca Mancini come la colonna del prossimo futuro della difesa dell’Atalanta. Che debba ringraziare oppure no la schiena ballerina di Mattia Caldara, con cui comunque ha condiviso la terza linea contro i bianconeri anche nel ritorno della gara di campionato, il neo ventiduenne di Capanne di Montopoli in Val d’Arno, titolare dell’Under 21, sta bruciando le tappe.
IL MANCINI DAL CUORE VIOLA. Cresciuto nel Valdarno Calcio, nel vivaio viola dal 2006 al 2014 segna almeno 80 gol iniziando da centrocampista. Comincia nei Pulcini sotto il suo scopritore Stefano Cappelletti, quindi gioca una stagione con Giovanni Augusti (poi suo mentore anche nei Giovanissimi B), negli Esordienti si trova Vladimiro Carraro e quindi Federico Guidi (ora ct dell’Under 20), poi suo tecnico nella Primavera, nei Giovanissimi Nazionali, dove vince il titolo nel 2011. Nel 2014 partecipa alla tournée di amichevoli spagnole della prima squadra esordendo il 10 agosto col Malaga.
DA BABY PROMESSA A TARDO ESORDIENTE. Due annate a Perugia (che lo riscatta dal prestito dopo la prima) da 30 partite e 1 rete (decisiva, col fianco, a Vercelli, il 28 aprile dell’anno scorso) complessive, sotto Pierpaolo Bisoli e Christian Bucchi, e il 12 gennaio 2017 Giovanni Sartori lo prende lasciandolo in prestito al Grifone una settimana prima di comprare anche il suo ex compagno di giovanili Nicolò Fazzi (ora parcheggiato al Cesena). Il 24 settembre 2017, al 25′ al posto dell’acciaccato Rafael Toloi, l’esordio in serie A in nerazzurro di Mancini, tutto destro a dispetto del cognome, dotato di lancio lunghissimo e forte nel gioco aereo. E adesso, da ammiratore da sempre di Marco Materazzi, un futuro radioso davanti. Tantissimi auguri.
Auguriiiii