Il tecnico romagnolo è una garanzia quando c’è da evitare la retrocessione, in Liguria ha già vinto tre scommesse
Tre salvezze in altrettante esperienze genoane. Più i miracoli nelle due isole, a Palermo e Cagliari. Davide Ballardini è l’uomo della provvidenza, in casa Genoa: chiamato a sostituire Juric lo scorso novembre, dopo un avvio disastroso di campionato, l’esperto allenatore romagnolo ha condotto il grifone alla salvezza con quattro giornate di anticipo: dopo i campionati 09/10 (10° posto) e quello 12/13 (salvezza alla 36esima) un altro prestigioso traguardo si aggiunge al curriculum ballardiniano.
Ancora più clamorose sono le imprese a Palermo e Cagliari: quella rosanero (stagione 15/16) è una stagione a dir poco travagliata, con nove cambi tecnici in nove mesi. L’aritmetica arriva solo all’ultima giornata, con un Renzo Barbera stracolmo e la sfida all’Hellas Verona già retrocesso, ma quanta fatica (memorabile diventerà l’esonero in diretta dopo la gara d’andata a Verona, con lo sfogo a Sky del capitano rosanero Stefano Sorrentino). Mentre a Cagliari, Ballardini compie l’impresa che lo ha fatto conoscere al grande calcio: Una salvezza quasi impossibile dopo il girone d’andata, ma arrivata grazie ad un girone di ritorno a livelli europei: ben 32 punti in 19 gare, da record.