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Masiello e gli altri: Atalanta-Genoa, questione fra ex

Il difensore rientra nei papabili dopo la mini influenza. Gasperini e il prestito romanista Zukanovic gli altri due volti noti sui due fronti

L’ha messa all’andata, giocando contro il suo passato esattamente come l’uomo in panchina. E adesso, sfebbrato e in gruppo da mercoledì dopo la mini influenzina che gli ha impedito di essere della partita contro il Torino, è pronto a calarsi l’elmetto da difensore col vizio del gol. Rarefatto ma decisivo: 14 in 340 gare da pro, 4 solo nella corrente stagione, 1 all’Everton in Europa League e 3 in campionato (con Sassuolo e Udinese gli altri 2). Andrea Masiello, discepolo fedele di Gian Piero Gasperini, oggi all’Atalanta come tra il gennaio del 2007 e quello del 2008 al Genoa sospeso tra B e A, torna nel terzetto arretrato dei nerazzurri. Con la fama di ex al veleno, non foss’altro per quel cabezazo della vittoria, la prima in trasferta nel corrente campionato, il 12 dicembre scorso, accarezzato dalla punizione di Ilicic che aveva risposto al vantaggio di Bertolacci.

IL BILANCIO DA EX DEL “ROSSO”. A parte l’imbucata di testa all’altezza del secondo palo di cui sopra, Masiello ha comunque un bilancio personale favorevolissimo contro il Grifone, avversario della quartultima giornata di serie A. Un solo ko in 9 precedenti, il 2-1 a Marassi del 3 ottobre 2010, in maglia Bari, in A, quando di là c’era il Gasp e di qua Giampiero Ventura. Ma anche 5 vittorie: il 3-0 (idem) del 2 maggio 2010 (Meggiorini, Castillo e l’ex atalantino Barreto su passaggio dell’altro volto noto Donati), prima del 2-1 recente quello del 15 maggio 2016 (sempre contro il Gasp e con Reja in panchina) firmato D’Alessandro-Pavoletti-Kurtic, il 3-0 anti Juric del 30 ottobre 2016 (doppio Kurtic e Gomez) e la cinquina a Genova del 2 aprile dell’anno scorso contro Mandorlini (Conti, tripo Gomez e Caldara). Nello 0-2 del 10 gennaio 2016 (Dzemaili e Pavoletti; Gasp contro Reja), invece, era in panchina.

ZUKANOVIC. Il difensore mancino Ervin Zukanovic, fresco ex dell’Atalanta essendoci stato in prestito nel 2016-2017, è ancora romanista di cartellino e ha il dente avvelenato per il contrasto di Petagna (con segno sotto il polpaccio sinistro e calzettone bucato) nell’azione del pari dell’andata. La sua voglia di rivincita è corroborata dalla circostanza che contro i bergamaschi non ha mai vinto: due 1-1 in maglia Chievo nella stagione 2014/15, il 3-3 sotto le Mura Venete del 17 aprile 2016 (Reja vs Spalletti; Digne, Nainggolan, D’Alessandro, doppio Borriello e Totti) e un’altra sconfitta oltre alla summenzionata, con la Sampdoria (Reja vs Zenga), a Bergamo, il 28 settembre 2015: autorete di Moisander su tiro di Dramé, Denis e Soriano.

GASPERINI. Contro la sua ex squadra, due cicli indimenticabili conditi da altrettante qualificazioni all’Europa League (2009 e 2015, la seconda vanificata dalla mancata concessione della licenza Uefa), il tecnico della Dea ha subìto una sola battuta d’arresto, l’1-0 da Serse Cosmi al “Ferraris” del 5 dicembre 2004 quando allenava il Crotone cadetto. Dopo l’occhiale nel ritorno e l’1-1 del 6 ottobre 2012, sempre fuori casa, da mister del Palermo, solo bottini pieni: i 3, appunto, alla guida dell’Atalanta. Insieme all’inseparabile pupillo della retroguardia dai capelli rossi.

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