L’impatto del gambiano con la prima squadra e la serie A arrivando dalla Primavera ricorda nomi storici della cantera nerazzurra come Morfeo e Pazzini

Musa Barrow come Domenico Morfeo. Non è questione di posizione in campo né di piede di calcio preferito, secondo il dorso di Bergamo del Corriere della Sera di oggi, bensì di impatto immediato e senza contraccolpi del genietto di turno promosso direttamente dalla primavera. E solo il mancino abruzzese, alla prima stagione fra i big, aveva fato come il ’98 del Gambia: a 18 anni, 3 gol in 9 partite.

IMPATTO DEVASTANTE. Barrow è alla stessa quota con una partita in più, ma li ha segnati tutti nelle ultime quattro. Dando l’impressione di saper sempre cosa fare nel momento giusto, vedi lampo di domenica con la Lazio o l’assist per il colpo di testa di Freuler, rompighiaccio nel 2-1 al Torino. Peso specifico totale: raddoppio a Benevento, sblocco col Genoa, 1 punto contro una delle squadre più in forma.

I PRECEDENTI. A parte Morfeo, nel passato recente di canterani con un simile impatto s’è ammirato solo Giampaolo Pazzini. Che all’epoca (2003-2004) aveva 19 anni come il gambiano, ma con la squadra in B: 9 centri in 39 presenze, poi 3 in 12 al piano di sopra prima di andare alla Fiorentina a gennaio. Marino Defendi, che giocava più defilato e arretrato, si fermò a 31 partite e 4 reti sempre in cadetterìa nel 2005-2006. Altri come Bianchi e Gabbiadini, invece, il salto in prima squadra l’avevano pagato, rimanendo all’asciutto o quasi. Con Gian Piero Gasperini, però, è tornata la voglia di gettarli nella mischia.