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Auguri a Marco Sportiello, da idolo a rinnegato

Compie 26 anni il portiere nativo di Desio, ceduto in prestito alla Fiorentina nel gennaio dell’anno scorso: da fenomeno del dopo-Consigli a sconfitto nel ballottaggio con Berisha

A Gian Piero Gasperini, se non vai a genio prima di subito, addio. Se n’è accorto a proprie spese Marco Sportiello, il festeggiato nerazzurro di oggi anche se la gran parte dei tifosi non sarà affatto d’accordo, 26 anni da atalantino rinnegato a favore della Fiorentina. La destinazione del calciomercato di riparazione di un anno or sono, con diritto di riscatto che l’interessato vorrebbe ma il suo attuale club non si sa. Uno il cui destino pareva segnato in positivo, da erede di Andrea Consigli, e che invece il 7 agosto 2016 uscì immediatamente dalle preferenze del Gasp, complice un Trofeo Bortolotti da protagonista in negativo contro l’Eintracht Francoforte: “Se vuole andare a Napoli a fare il secondo, significa che non è in grado di far il titolare qui”.

CUORE NERAZZURRO. Nato a Desio e cresciuto nello Zibido San Giacomo prima di essere catturato da Zingonia come altri talenti, il portiere lungo e apparentemente freddo ha al suo attivo un palmarès nell’Atalanta mica da ridere: 88 presenze in prima squadra e, ancor prima, scudetto nei Giovanissimi Nazionali (2005) e nella Berretti (2010) con un Torneo di Arco nel bel mezzo (2008). Tornato nel 2013 dalla tripla gavetta Seregno-Poggibonsi-Carpi con promozione in B degli emiliani, con lui la porta dopo la cessione di Consigli al Sassuolo pareva blindata, sotto Stefano Colantuono ed Edy Reja. Ma Sportiello non aveva fatto i conti col nuovo profeta e con Etrit Berisha.

I RIGORI, CHE PASSIONE. Quello respinto al Papu Gomez nella sorta di vendetta a metà (1-1, Freuler all’ultimo respiro) nel rendez-vous di campionato del 24 settembre scorso è stato il sesto penalty rintuzzato in carriera dal numero 57, dopo aver detto di no a specialisti del calibro di Palacio (Inter), Higuaìn (Napoli), Sansone (Sassuolo), Pogba (Juventus) e Paloschi (Chievo). Perso il treno dell’Europa League nella stagione passata per il cambio di casacca invernale, il 13 gennaio 2017, rincorre lo stesso obiettivo per la seconda rivoluzione terrestre di fila. E le cifre dicono che, con Cagliari e Milan ancora da affrontare, oltre allo scontro diretto della Dea coi rossoneri di domenica 13 maggio, i viola ce la possono fare eccome. Tanti auguri.

https://www.youtube.com/watch?v=yzksqg77OJI&t=44s

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