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La penna in trasferta – Guazzoni (Il Giorno): “Milan, palla lunga e pedalare”

L’inviato del quotidiano milanese prova a decifrare la chiave tattica dei rossoneri in casa dei nerazzurri: “Baricentro basso contro una squadra aggressiva”

Si avvicina lo spareggio per il sesto posto tra Atalanta e Milan, ma a Milanello non s’è ancora stemperata la delusione per il poker della Juventus al calare del sipario della Coppa Italia. “Lo scontro di domenica come grado di difficoltà non vale meno, perché sarà una finale a tutti gli effetti”, osserva Luca Guazzoni, inviato de Il Giorno che segue i rossoneri anche per l’Ansa.

Gattuso cambierà qualcosa? All’Olimpico ai suoi, dopo lo svantaggio, s’è spenta la luce.
“La formazione dovrebbe essere sostanzialmente la stessa, al netto di Biglia di cui si tenterà un recupero al cento per cento per consentirgli di essere in campo dal primo minuto. Ha troppa esperienza in più rispetto a Locatelli, che ha iniziato contro la Juve perdendo palla e posizione a favore di Khedira. Razionalmente è un’opzione tutt’altro che semplice: l’argentino s’è rotto due vertebre solo due settimane fa, ha un tutore sulla schiena. Contro una squadra fisica un Lucas a mezzo servizio sarebbe un autogol”.

Sul piano della condizione il confronto, a giudicare da quanto s’è visto, sembrerebbe impari.
“Il furore agonistico dei giocatori di Gasperini è una fonte di preoccupazione. Del resto mercoledì il Milan ha smesso di giocare dopo un’ora. Il problema vero è reggere l’urto: la stessa Lazio domenica scorsa per un quarto d’ora nel primo tempo e in tutto il secondo è stata schiacciata”.

Quali contromisure verranno adottate?
“L’intenzione di Gattuso è di tenere botta per non andare sotto subito, affidandosi al baricentro basso. Non esistono alternative sul piano dell’atteggiamento: palla lunga e pedalare, con Kalinic a tenere altra la squadra. Cutrone è meno adatto allo scopo, per quanto buon contropiedista. E il tridente non si tocca, perché Suso è un esterno alto a destra e basta. In panchina, tra attacco e centrocampo, ci sono André Silva e Montolivo, mentre Bonaventura fa la mezzala perché di fatto non ce ne sono altre: la classica coperta corta, si stanno spremendo i pochi di qualità”.

Eccettuato l’eterno convalescente Conti, c’è l’altro volto noto Kessie…
“Fortissimo di tronco e di gamba, quando prende palla tende d’istinto a partire a testa bassa piuttosto che sviluppare la visione di gioco. A Bergamo faceva l’interno a due, qui la mezzala destra. La campagna acquisti ha ammucchiato giocatori provenienti da filosofie diverse, quindi s’è perso molto tempo per i necessari adattamenti. Calhanoglu, per dirne uno, non è un’ala. Una delle contraddizioni del Milan di questa stagione”.

Al quadretto già poco idilliaco si è aggiunto Donnarumma con un paio di papere di troppo…
“Un potenziale campione che come personalità è un diciannovenne ancora da formare. Il gol preso da Costa, anche se sull’altro palo, mi ricorda un po’ quello di Xhaka dell’Arsenal all’Emirate Stadium in Europa League. Qualificarsi alla seconda edizione di fila è l’obiettivo del Milan, ma arrivarci da settimi vorrebbe dire stravolgere la programmazione: dal 26 luglio si giocherebbe ogni giovedì per tre turni preliminari e coi gironi da settembre, vorrebbe dire anticipare il ritiro al 2 luglio”.

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