Il tecnico cagliaritano sta adottando stabilmente la retroguardia coi terzini dal match perso d’un soffio con la Roma. Ma l’assenza di Castan sconsiglierebbe il ritorno alle origini
Tornare alle origini, ovvero al 3-5-2 con cui tra l’altro il Cagliari sbancò il campo dell’Atalanta alla vigilia di San Silvestro, oppure restare a quattro dietro come contro la Roma (0-1) e nella vittoria corsara di misura a Firenze? Il dubbio amletico appartiene all’allenatore dei sardi, Diego Lopez, che per affrontare i nerazzurri affamati d’Europa quanto i suoi di salvezza dovrebbe però quantomeno recuperare l’acciaccato Leandro Castan.
L’assenza per squalifica, al pari di quella dell’ex Cigarini, del brasiliano nel match casalingo coi giallorossi risolto da Under è stata infatti la molla che ha portato il tecnico uruguaiano alla virata nel modulo di gioco: Faragò e Lykogiannis arretrati in terza linea, ai fianchi dei centrali Pisacane e Ceppitelli, perno preferito in caso di soluzione classica (con Romagna e Andreolli o lo stesso napoletano ai lati, se Castan non c’è).
Il rientro del Professore dai due turni dietro la lavagna del giudice sportivo, invece, sarebbe adattissimo a un centrocampo denso (da 3-5-2, appunto) con Barella e Padoin (o Deiola) mezze ali, destinando così alla panchina Ionita che nelle ultime due gare è stato impiegato da trequartista dietro Farias e Pavoletti.