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Atalanta, il pagellone di fine stagione

Ecco i voti ai protagonisti di questa fantastica stagione nerazzurra, culminata con un settimo posto dal sapore europeo

Nonostante la sconfitta in quel di Cagliari, la banda di Gasperini riesce a strappare un pass per i preliminari di Europa League, centrando la seconda qualificazione continentale di fila.

Berisha 6,5: fa correre nella schiena dei suoi tifosi diversi brividi. Nonostante qualche errore di troppo e alcuni limiti nelle uscite, l’estremo difensore albanese è comunque riuscito a non sfigurare.

Gollini 7: chiamato in causa poche volte si è sempre fatto trovare pronto, mostrando buone doti.

Caldara 7,5: andrà alla Juve ed è sufficientemente maturo per affrontare il grande salto. Ordinato in copertura e avvezzo a incursioni offensive (10 gol in due anni a Bergamo) è lui il futuro della nazionale italiana.

Toloi 6,5: del pacchetto difensivo titolare è forse quello meno costante. Alterna pericolose amnesie (e Batshuayi del Borussia ne sa qualcosa… ) a prestazioni di alto livello.

Palomino 7: carattere e cuore. Queste le qualità principali messe in campo dal gladiatore argentino, apprezzatissimo dai tifosi.

Masiello 8: una stagione monumentale. Sempre a livelli altissimi, segna diversi gol pesanti come macigni. Si è messo alle spalle il suo passato ed è ripartito umile e determinato. Meriterebbe la Nazionale.

Bastoni 6: il giovane prodotto di Zingonia lascia davvero ben sperare per il suo futuro. Sempre ordinato e attento quando chiamato in causa.

Mancini 6: battezzato anzitempo erede di Caldara, il difensore scuola Fiorentina non ha giocato molto nel suo primo anno a Bergamo. I margini di miglioramento sono però amplissimi e, sotto l’abile guida di Gasperini, non può che crescere ulteriormente.

Gosens 6,5: arrivato all’ombra delle Mura da oggetto misterioso, ha presto superato la barriera linguistica, imparando i movimenti voluti da Gasperini e diventando, complice l’infortunio di Spinazzola, il titolare della corsia mancina.

Castagne 6,5: 25 presenze nella sua prima stagione in Italia e un gol, quello pesantissimo per spianare la strada all’Atalanta nel quarto di Coppa Italia contro il Napoli. Viene da un campionato meno tattico della Serie A, ma si è velocemente ambientato, comportandosi bene in fase offensiva quanto in quella difensiva.

Hateboer 6,5: se i suoi piedi fossero devastanti quanto i polmoni, parleremmo di un altro giocatore. L’esterno olandese ara la sua fascia come pochi in Italia. Deve solo migliorare sotto il piano tecnico.

Cristante 7,5: giocatore più unico che raro. Attacca e difende con uguale efficacia. Quasi sempre titolare, cala di rendimento nel finale. Con 9 gol e 3 assist, è uno dei più incisivi centrocampisti in circolazione e le sirene di mercato per lui sono, comprensibilmente, tante.

De Roon 7,5: ma chi è? Marten è il mastino del Nord, l’olandese volante, un giocatore che, prima di tutto, si dimostra un grande uomo. Il capitano del futuro.

Freuler 7,5: dove c’è la palla, c’è lui. Praticamente sempre in campo, non soffre la stanchezza. 6 gol e tanto prezioso lavoro di interdizione, ce ne sono pochi di giocatori così in circolazione.

Haas 6: pesa sulla sua stagione l’erroraccio contro la Samp. Il ragazzo deve ancora farsi le ossa, ma alla scuola di uno come Gasperini i progressi del giovane elvetico paiono sicuri, date anche le sue buone doti.

Spinazzola 6: stagione sfortunata per l’esterno umbro, fermato da diversi acciacchi. È un buon giocatore ma, per fare il salto di qualità, deve sicuramente essere più incisivo sotto porta.

Ilicic 8,5: non serve la luce, illumina lui. Con la sua classe cristallina ha spaccato in due diverse partite. I limiti di costanza che ne hanno sempre frenato la crescita si sono, sotto la guida di Gasperini, parzialmente attenuati e ha trovato a Bergamo, con 15 gol e varie giocate da fuoriclasse, il suo habitat ideale.

Gomez 7: la quota di gol è diminuita, gli errori sotto porta aumenti ma, quanto a dribbling e giocate, è secondo a pochi. Paga in termini di lucidità l’eccessivo impiego.

Petagna 6: a certi livelli, l’attaccante dovrebbe essere più egoista e cercare maggiormente la via della porta. Indubbiamente il suo gioco, da perno offensivo per gli inserimenti dei centrocampisti, è stato importante ma molte volte gli è mancata la decisiva zampata da bomber per risolvere spinose situazioni. La sua stagione, minata pure da un infortunio, non va oltre la sufficienza.

Cornelius 6: la porta la vede bene e la doppietta in pochi minuti a Liverpool lo dimostra. Il Vichingo però deve decisamente migliorare sul piano tecnico. È troppe volte fuori dalla manovra.

Barrow 7,5: ennesimo gioiello prodotto da Zingonia. È lui la freccia nera nell’arco della Dea, la Musa ispiratrice nel rincorsa all’Europa.

Gasperini 9: l’impresa riesce ad alcuni, la riconferma invece a pochi. Alla seconda stagione a Bergamo centra la ri-qualificazione in Europa. Un maestro nel dare nuova linfa a diversi anzianotti come nel lanciare i più giovani. Unico, è lui il vero top-player di questa Atalanta.

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