Il mediano di Dalmine, ancora convalescente, resta a guardare all’Olimpico: il suo sostituto Vecino schiaccia di testa il pallone che vale la Champions. Kessie sesto
Alle soglie del gong l’uppercut che manda la Lazio alle corde è la schiacciata sull’ultimo angolo a favore dell’uruguagio Vecino, proprio il suo sostituto di convalescente (semimembranoso della coscia destra, lesionato nel poker al Cagliari) da rush finale. Minuto 81, Roberto Gagliardini festeggia dalla panchina la qualificazione in Champions in extremis della sua Inter (72 punti) per il 3-2 in casa della Lazio condito dalla classifica avulsa: due giri di lancetta dopo di doppio giallo a Lulic, entrato scomposto su Brozovic, si chiude la domenica sera delle follie aperta dall’autogol di Perisic (9′) su tiro di Marusic, proseguita con D’Ambrosio (29′) che al secondo tentativo sul corner del croato trafigge Strakosha, Felipe Anderson (41′) e Icardi su rigore (entrata scriteriata del futuro interista de Vrij) al 78′. Il mediano dalminese chiude con 32 presenze stagionali (2 in Coppa Italia) di cui 25 da titolare.
Franck Kessie. L’altro atalantino che verrà riscattato è il milanista ivoriano, che strappa il sesto posto alla casa madre (64 a 60) senza mettersi in vetrina nella manita sporca alla Fiorentina (57, ottava) a San Siro se non per una carica che al 26′ ha messo ko Marco Sportiello costringendolo a cedere i pali a Dragowski nella ripresa. Giallo per la mezzala, 54 match nel 2017-2018 su tre fronti con 37 e 5 gol in campionato; a segno Simeone (20′), Calhanoglu su punizione che trova impreparato il nerazzurro (23′; al 45′, invece, disastro in uscita su Kalinic ma miracolo su Rodriguez) sul legno di competenza, Cutrone (42′) a volo d’angelo grazie al cross del turco, Kalinic (49′) in tap-in (Cutrone-Dragowksi), di nuovo l’ex baby (59′) e Bonaventura (76′).
Jasmin Kurtic, Federico Mattiello e Alberto Paloschi. Salvezza centrata a quota 38 con l’unico rammarico del gol annullato al cividatese (sarebbe stato l’ottavo) al 2′ di recupero per offside al momento del primo tiro di Antenucci, mattatore del 3-1 casalingo della Spal alla Sampdoria. Caprari espulso al 33′ quando ci mette il piede a martello su Felipe, ma il patatrac è al 2′ quando intercetta di mano la conclusione di Viviani determinando il vantaggio locale dal dischetto (4′) del molisano, bis dell’ex atalantino Grassi (50′) sul traversone da destra del play biancazzurro (il Palo non ci arriva), tris dell’eroe di giornata (52′) prima della volée della bandiera di Kownacki al 68′ approfittando della sponda aerea di Capezzi.
Marco D’Alessandro e Berat Djimsiti. L’ala del Tiburtino (16 e 1, all’Inter il primo ottobre scorso, 1-2) out per l’ottava di fila per i suoi acciacchi, il nazionale albanese (29) regolarmente al suo posto al centro della difesa meno solida (84 subìti) della massima serie, abbandonata dal Benevento (21) neopromosso con il ko di misura al “Bentegodi” che salva il Chievo: la risolve Inglese, che al 4′ della ripresa punisce la respinta corta di Puggioni sulla staffilata di Hetemaj.
Akos Kecskés. In panchina nel Korona Kielce (49, ottavo) sconfitto in casa dallo Zaglebie Lubin (9′ e 69′ Tuszynski) nella penultima giornata dell’Ekstraklasa polacca.
Constantin Nica. Lo Studio Assist & Partners che lo rappresenta sta già studiando una soluzione al rientro in Italia del terzino destro parcheggiato alla Dinamo Bucarest (primo a 47 a tre turni dalla fine), assente come da costume nel poker dei suoi di sabato nella tana del Concordia Chiajna (8′ Palic, 23′ su rigore e 44′ Diogo Salomão, 26′ Pešic) nel Relegation Round rumeno.
