El Kun infila alla prima occasione utile, ma i nordici fanno subito pari. Il girone D di Russia 2018 si apre con una sorpresa: 80-20 il possesso palla
18′ della ripresa: Meza aspetta il cross di Messi dalla sinistra e Magnusson lo travolge, ma l’asso barcelonista si fa respingere il rigore. L’ultima occasione grande come una casa per la Selecciòn, anche perché gli altri erano momentaneamente in dieci (Johann Gudmundsson, poi sostituito – 64′ – da Gislason), prima di rassegnarsi alla salomonica divisione della posta con l’outsider osannato perfino dalla Gazzetta dello Sport che ha incitato i lettori ad adottarlo. Il Gruppo D dei Mondiali russi conosce un’overture da stecca per i favoriti. Nonostante in fin dei conti la patria dei gesyser abbia avuto buon gioco nell’erigere i muretti a secco: 80 per cento a 20 albiceleste nel possesso palla.
ARGENTINA MA STONATA. Fantasiosa ma senza peso davanti, brava a passare con Sergio Aguero alla prima chance buona (al 19′, su tiro strozzato di Rojo a mo’ di assist), ma anche pronta a imbarcare acqua a poppa sugli assalti dell’Islanda che ci mette un poker di cronometro a far pari da due passi con l’unica punta Finnbogason in tap-in su Gylfi Sigurdsson (respinta di Caballero). L’Argentina di Sampaoli, che allo start rinuncia a Dybala e Higuaìn per tenere Messi dietro il Kun, fatica troppo allo Spartak Stadium (che suona meno duro di Otkrytiye Arena; quello dell’ex atalantino Massimo Carrera, in soldoni) contro il solido undici di Hallgrimsson, che copre le corsie e riparte alla grande.
L’ISLANDA TIENE BOTTA. Nella prima metà, in pochi minuti, il botta e risposta in termini di occasioni: all’8′ la punizione tagliata di Messi decentrata a destra coglie la spizzata di nuca di Tagliafico che fa quasi la barba al palo, ma entro un giro pieno di lancetta Rojo lascia passare Finnbogason (mira alta) e combina un pasticcio a due col proprio portiere, sul cui rinvio affannoso il trio Gylfi-Hallfredsson-Bjarnason difetta nella facile conclusione davanti all’area piccola. Al 17′ i pugni serrati di Halldorsson dicono no alla Pulga, poi il botta e risposta (Aguero sotto la traversa dopo un mezzo giro, splendido) e a metà tempo il piede di Caballero a salvare ancora sul trequartista altrui, favorito da aggancio e scarico dell’autore dell’1-1. Messi abbozza un sinistro largo di poco a nove dal novantesimo più un destraccio in slalom nel recupero, il Pipita rileva Meza all’84’ ma è Pavon (cambio dell’impalpabile Fideo Di Maria dal 75′) a provarci: tiro-cross dal vertice sinistro (87′) con Halldorsson a salvare in tuffo tagliando fuori Aguero.