L’undici del ct Dalic batte gli africani di Rohr con relativa facilità issandosi in vetta grazie al pari fra Argentina e Islanda. Ottimo Mandzukic, che ci mette lo zampino senza segnare
L’Argentina di Messi? Macché, la padrona del Gruppo D a Russia 2018 si chiama Croazia. La Nigeria è messa benino in campo ma tecnicamente non regge, nonostante la disciplina dettata dal teutonico Gernot Rohr. Al 14′ la prima vera chance, con Perisic che non approfitta della sponda di Mandzukic sull’apertura da sinistra di Rebic. Lo juventino è decisivo nello schema dalla bandierina destra di Modric spizzato da Rebic, al 32′, quando il tuffo di testa del numero 17 incoccia la deviazione involontaria con la suola di Etebo. Sarebbe il suo trentesimo gol in nazionale, ma la Fifa dice che è autogol. Nel finale del primo tempo, due occasioni croate per il raddoppio e un paio di mezze per i verdi dell’Africa subsahariana: Kramaric (40′) gira alto il traversone di Rebic, l’asse Rakitic-Perisic-Mandzukic viene sprecato da Vrsaljko di esterno (42′), Lovren (46′) stoppa Iwobi sugli sviluppi di un piazzato e Moses (47′) non inquadra lo specchio dal limite.
Nella ripresa Moses (4′) converge da destra puntando Strinic e ciabatta di mancino sui tabelloni, ma è un fuoco di paglia. Il ct slavo Dalic si abbassa con Brozovic al posto del trequartista centrale Kramaric all’ora di gioco e i suoi, sfruttando l’ingenua cintura di Troost-Ekong su Mandzukic, calano il bis dal dischetto grazie al penalty spiazzante di Modric (26′). Iehanacho entra per Ighalo due giri di lancetta dopo e alza (31′) da posizione favorevole. A Kaliningrad finisce 2-0 per i più forti.
