Un atmosfera da pelle d’oca all’oratorio di Negrone di Scanzorosciate, che per il difensore bergamasco ha organizzato una serata perfetta
Nelle sue timide parole di ringraziamento, Mattia Caldara esprime tutta la sua emozione per una festa che nemmeno lui si immaginava raggiungesse vette così elevate. A cominciare dalle tremila maglie create ad hoc e vendute per l’occasione, tutte con numero 13 sulla schiena, la bandiera nerazzurra sul petto e, ovviamente, la stampa dell’autografo di Mattia Caldara. Che però non è bastato ed è andato ad aggiungersi a quello in penna richiesto da grandi e piccoli in una lunga fila.
Bandieroni dell’Atalanta e striscioni dedicati al ragazzo di poche parole ma con alti valori sia fuori che dentro il campo, campeggiavano da ogni parte dell’oratorio, con la scritta “Atalantino per sempre” sopra il palco del saluto al giocatore. La sorpresa della serata è stata la visita di Gabriele Perico, altro calciatore bergamasco che con Mattia ha condiviso la stanza in quei di Cesena: “In realtà sono venuto qua solo perché mi hanno promesso la cena gratis”, ha sorriso divertito.
La canzone “Goodbye Mattia” della Baraonda Nomade ha commosso i tanti sostenitori che urlavano al cielo il suo nome mentre scintillanti fuochi d’artificio hanno illuminato Scanzorosciate, che non si dimenticherà mai di quel ragazzo semplice cresciuto nel 2001 su un campo in sabbia di un oratorio.