Il tecnico della Nazionale protagonista dell’esclusione dai Mondiali parla del clima avverso con cui ha dovuto fare i conti
Le partite dei Mondiali si stanno susseguendo con un grande assente: Giampiero Ventura e la Nazionale italiana, fuori dai giochi contro la Svezia il 13 novembre. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha riportato l’intervista all’ex ct azzurro, che si è tolto qualche sassolino dalla scarpa:
MAI CT. “Non ho trovato un senso a questa esclusione. Tutto ha funzionato fino alla Spagna, dopo quella gara è partita una demolizione senza precedenti, un delitto premeditato. Fino alla Spagna ho fatto l’allenatore della Nazionale, dopo ho fatto il pungiball. Non sono mai stato ct, perché è una figura istituzionale rispettata e sostenuta come io non sono mai stato. Non me ne sono andato perché sentivo che nonostante tutto ce l’avremmo fatta.
BALO. La doppia sfida con la Svezia? Sembrava non si aspettasse altro che una caduta. C’era un clima da resa dei conti. Bastava arrivare uniti, qualificarci e poi salutarci, cosa che avevo già preannunciato di fare. (…) Balotelli? Sarebbe stato convocato per le amichevoli contro Argentina e Inghilterra. Lavoravamo per farlo rientrare. Mi auguro che si torni a rispettare l’uomo Ventura oltre che il tecnico. Sulla correttezza e serietà nessuno puà contestarmi e da lì riparto“.